venerdì 10 aprile 2009

Serena Bet

ESERCITAZIONE
MATRICOLA N°267409

La comunicazione tradizionale coordinata con il web apre la strada ad un nuovo modo di organizzazione e di azione lavorativa da parte di chi esercita la professione di architetto e non solo.
Siamo in una fase di rottura dal “vecchio” modo di agire e lavorare; questo perché si è verificato, grazie all’utilizzo di internet, il bisogno di produrre in grandi quantità riducendo notevolmente i tempi di realizzazione. Questo bisogno da parte delle aziende porterà in un futuro, dalle parole di Ezio Andreotta, economista e specialista delle relazioni internazionali, ad una rivoluzione dei rapporti lavorativi e dei metodi di lavorazione e produzione.
Il ciclo produttivo tradizionale, lineare e semplice, subirà delle trasformazioni e diventerà complesso ma più efficace, il personale amministrativo che lavora all’interno dell’azienda dovrà aprire le proprie menti e cambiare il proprio modo di pensare, di agire e di relazionarsi con le altre attività nel proprio territorio, ma anche con l’estero.
Nell’intervento fatto da Andreta alla manifestazione “Venice Session”, egli espone proprio questi temi, guarda al futuro e precisa che per poter progredire c’è bisogno di un attitudine mentale che ci separi dal passato, e ci porti verso la conoscenza di nuovi modi di operare e di pensare, per portare l’innovazione necessaria per lo sviluppo.



Le figure professionali dovranno informarsi non solo sui nuovi metodi di lavoro, ma anche sulle nuove tecniche di informazione e comunicazione globale che stanno prendendo piede.
Per ottenere il maggior numero di informazioni riguardanti una particolare architettura, ad esempio, un particolare costruttivo o altro nel minor tempo possibile, l’architetto dovrà in molti casi fare affidamento a dei social network. I social network, dalla parola "rete sociale", consistono in un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari. Nel caso in cui un architetto serio nel suo lavoro voglia, ad esempio, progettare un opera avvalendosi delle conoscenze di un team di lavoro specializzato nel settore, non fa altro che chiedere una cooperazione, oppure dei semplici consigli riguardanti l’opera all’interno del social network a cui è iscritto insieme ad altri architetti. Questi social network possono essere semplici gruppi di discussione aperti al pubblico, e quindi non necessariamente a coloro che appartengono all’albo degli architetti, ma possono essere anche gruppi “privati” ai quali si accede solo mediante l’invito di un appartenente al gruppo, come ad esempio AAA-Italia.
Per avvicinare gli studenti all’utilizzo e allo sviluppo di questi mezzi di informazione, molti professori universitari hanno creato loro stessi dei social network, come ad esempio AULAUNO09, o sono stati creati direttamente dagli studenti per gli studenti come ad esempio C.I.A.N.S. Coordinamento Istruzione Artistica Nazionale Studenti, avvalendosi talvolta di piattaforme come Ning. Navigando in questa piattaforma possiamo, oltre che realizzare dei nostri social network, cercare se esiste un social network che tratta i temi che ci interessano, iscriverci e cominciare a condividere con gli altri le nostre esperienze, sia lavorative che professionali.
Sempre per la raccolta di informazioni e news dal mondo, ci si può avvalere di servizi in grado di raccogliere notizie e raggrupparle automaticamente per categoria con tanto di collegamenti diretti a tutti gli articoli correlati comparsi on-line. Questo servizio si può avere con Google news in modo da ottimizzare i tempi di lettura e ricerca nei tradizionali quotidiani, ma riuscire a tenersi informati in tempo reale su tutto ciò che succede nel mondo. Questo servizio offerto gratuitamente da Google rende più veloce e completo l’aggiornamento costante sul mondo dell’architettura e delle arti, ma anche dell’economia e della cultura, fondamentali per la professione dell’architetto e di molte altre figure professionali.
In campo più pratico e operativo, l’attività architettonica sarà sempre più caratterizzata da una modellazione tridimensionale che aiuterà l’architetto a progettare l’edificio al miglior modo possibile. I plastici architettonici a scala molto grande verranno sostituiti da modellazioni digitali tridimensionali dell’edificio in questione e l’architetto potrà “camminare” all’interno del modello tridimensionale ed avere la percezione di essere fisicamente all’interno dell’edificio realizzato.
Nvidia ha recentemente messo sul mercato il kit GeForce 3D Vision un programma che permette di ottenere una visualizzazione tridimensionale di quello che appare sullo schermo, una sorta di simulazione degli spazi visualizzabile comodamente seduti al PC. Questo GeForce 3D vision è per ora una soluzione limitata a chi dispone di una o più schede grafiche Nvidia, ma non è difficile immaginare uno sviluppo immediato di questa tecnologia, al servizio dell’architettura e del lavoro, nonché per i giochi sempre più sofisticati e tecnologici.
Se la simulazione tridimensionale, per ora, è possibile effettuarla solo a una ristretta nicchia di esperti, la modellazione tridimensionale, invece, sta diventando sempre più alla portata di tutti.
Al momento ci sono sul mercato svariati software di modellazione tridimensionale che non hanno certo la fama di prodotti facili da usare, ma navigando si scoprono Software semplici da utilizzare e gratuiti come SketchUp. Questo programma, ad esempio, permette di stampare immagini ad alta risoluzione e di esportare disegni in molti altri formati compatibili con software di disegno come Autocad o file illustrativi in Pdf. E’ inoltre provvisto di svariati tutorial, così anche il più inesperto può facilmente avvalersi della modellazione digitale per gioco o per utilità. A quest’ultimo fine è stato creato in particolare il software Envisioneer Express, gratuito e destinato alla progettazione di interni, utile per disegnare e studiare la pianta dell’appartamento e gli interni in modo da poter simulare un eventuale spostamento e d avere una visione dell’effetto che si otterrà risistemando un divano o inserendo una mensola nel soggiorno senza bisogno di svolgere l’azione in modo reale. Per facilitare ulteriormente l’applicazione a questi ed altri programmi di modellazione, rendering e altro, si possono trovare i tutorial di svariati programmi nel sito "treddi" e iniziare a “giocare” con lo spazio senza bisogno di corsi specifici e costosi.
Grazie alle svariate informazioni che la rete ci offre, un architetto si può imbattere su un nuovo network per il lavoro di progettisti, ingegneri, aziende, industrie, softwere e i costruttori. Si tratta di Green Prefab, un progetto ambizioso che punta alla realizzazione di edifici che abbiano una certa sensibilità nei confronti dell’ambiente, ma che allo stesso tempo diano più spazio alle esigenze dell’utenza integrando nell’edificio l’utilizzo di nuove forme e di tecnologie hi-tec seguendo tutto il ciclo di vita dell’edificio, dalla progettazione allo smantellamento.

Questi edifici di “nuova generazione” avranno bisogno di architetti-progettisti che abbiano una buona conoscenza delle nuove tecnologie e che siano disposti a lavorare in un nuovo modo, completamente diverso da quello tradizionale. Il rapporto tra le varie figure professionali cambia radicalmente, non c’è più bisogno di spostarsi fisicamente per lavorare ad uno stesso progetto. La progettazione stessa cambia, deve ora tener conto anche di tutti quei sistemi domotici che entrano a far parte della vita quotidiana dell’individuo che utilizzerà l’edificio.
I sistemi domotici, sono quei sistemi che permettono, grazie alla tecnologia, di migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti costruiti. La progettazione che tiene conto dei sistemi domotici che verranno ad installasi all’interno dell’ambiente, serve per evitare l’effetto di caos e disordine che le nuove apparecchiature porterebbero causare, se semplicemente comprate e inserite all’interno dell’edificio.
Il progettista dovrà tener conto della capacità di accumulo e di distribuzioni delle reti interne necessarie e in futuro le reti wireless permetteranno a tutte le abitazioni di evitare il fenomeno di implosione di tecnologie grazie ad una più flessibile organizzazione delle nuove costruzioni dotate di precablaggio (progettazione degli impianti fisici (cavi, connettori, permutatori, infrastrutture di supporto) che permettono di realizzare una rete di calcolatori, come gli elettrodomestici in questo caso).
In basso è riportato uno schema esplicativo per poter immaginare la quantità di apparecchiature domotiche che possono essere presenti in un edificio.



Il progettista ha quindi il compito di capire tutte le esigenze dal committente in modo che il committente stesso sia parte attiva nella progettazione e realizzazione della sua abitazione e sia a conoscenza delle funzionalità sempre più avanzate dei sistemi domotici rispetto agli effettivi servizi richiesti.(Fonte:edilportale)

Purtroppo, non per tutte le aziende ora è possibile accedere alla rete Internet in modo efficace a causa di una mancanza di copertura della rete ADSL. Di conseguenza, nel nostro paese, come in molti altri, le aziende non sono incentivate in questo senso, fanno fatica quindi a familiarizzare e operare con sistemi informativi e software che si evolvono.
Progetti come WiMax, in sperimentazione nel territorio taiwandese,risolverebbero questo problema.
WiMax è una tecnologia di connessione wirless che promette la possibilità di connettersi broadband su ampia scala, sia urbana che rurale.

Fonti cartacee:
PC professionale-N°217- (PC professionale)
Win Magazine-N°125- (Win Magazine)
PCWorld-N°212- (Pcworld)
Ci sono riferimenti anche alle lezionio svolte in aula dall’architetto Furio Barzon

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