venerdì 24 aprile 2009

Martina Zanetti

Zanetti Martina matricola 267367


Gli architetti, fin dall’antichità, nel progettare ed erigere un edificio o un’ opera monumentaria hanno usufruito del disegno su carta. A quest’ultimo, col passare del tempo, si è aggiunta la realizzazione di, più o meno grandi, modellini che rappresentassero il più realisticamente possibile l’opera conclusa. Tutt’oggi molti architetti moderni usano questo tipo di rappresentazione, accanto al “disegno su carta” a sua volta evolutasi, grazie alla tecnologia, al computer e agli innumerevoli programmi creati appositamente per il disegno digitale. Con ciò nella progettazione di un edificio si può sfruttare non solo la visione bidimensionale, ma anche quella tridimensionale, e nel prossimo futuro sarà possibile l’utilizzo di sistemi sensoriali e virtuali.
L’uso della tecnologia aiuta gli architetti non solo nella progettazione “cartacea”, ma anche nel migliorare le condizioni di vita all’interno dell’edificio. Con l’utilizzo della tecnologia wi-fi, architetti come Mario Cucinella, hanno progettato case hi-tech che producono l’energia che consumano, con impianti solari e geotermici, con l’utilizzo di cemento armato autentico e antisismico ma leggerissimo.

Vanity Fair, settimanale, 29 aprile 2009

Alla domanda “com’è nato MySpace?” Tom Anderson, 38 anni, fondatore con Chris De Wolf del noto social network, risponde: “…con un gruppo di amici, parlavamo di come sarebbe stato bello avere un luogo dove incontrarci e condividere le idee, anche se vivevamo lontano… abbiamo provato a crearlo sul web.” Ed ecco accanto a MySpace, che ad oggi conta 130 milioni di utenti, Facebook, 200 milioni (70% fuori dagli USA) e quinta “nazione più popolosa” dopo Cina, India, Stati Uniti ed Indonesia, Netlog 44 milioni, Badoo, Linkedin, Twitter e tanti altri. Ben presto l’obiettivo di questi “luoghi d’incontro” si è allargato: dare alla gente la possibilità non solo di connettersi, ma anche di esprimersi, di scoprire culture differenti, di lasciare un segno. “Il web –come dichiara ancora Anderson- è la palestra più libera che ci sia. È un’ occasione unica per testare le reazioni al nostro estro. Soprattutto nei mestieri creativi, mettersi in luce lì non è difficile”. Un esempio è il crowdsourcing: un neologismo e un modo nuovo e sempre più diffuso tra le aziende di affidare lo sviluppo di un progetto, di un prodotto o di un servizio a persone diverse, a una “folla” facilmente raggiungibile con il web. Per i freelance, che siano pubblicitari, designer o consulenti, può essere un’ opportunità.

Glamour, Ottobre 2008
Glamour, Dicembre 2008
La Stampa, 10/04/09

In Italia, diversamente da Cina, Stati Uniti e Nord Europa mancano non solo fondi ed investimenti, ma grave problema, che ancora ci affligge, è il digital divide, con differenze tra Nord e Sud, grandi e piccoli centri, vecchie e nuove generazioni. A ciò si aggiunge la scarsa attenzione e il poco interesse che i governi italiani hanno nei confronti della rete. È recente (28/04/2009) la notizia della nascita di Intergruppo parlamentare che ha come obbiettivo “alfabetizzare” la maggioranza dei parlamentari e spingerli a superare i troppi pregiudizi che li frenano nei confronti di internet e delle sue mille opportunità. È un piccolissimo passo, ma è pur sempre un avanzamento.

La Stampa, 28/04/09

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