giovedì 16 aprile 2009

Matteo Mazzonetto

Matteo Mazzonetto n°: 268386


Le nuove tecnologie informatiche stanno invadendo ogni settore industriale e produttivo, su ogni processo si tende ad ottimizzarlo, automatizzarlo, renderlo controllabile e gestibile interamente da strutture informatiche, questa tendenza – esigenza nasce dalle intrinseche caratteristiche che possiedono le nuove tecnologie. Infatti lo sviluppo informatico si pone come obiettivo il miglioramento delle attività umane, cioè compartecipare o addirittura sostituire l’operare manuale o intellettuale dell’uomo, creando così indubbi vantaggi sulla velocità, qualità, produttività ed altresì in ciò che riguarda l’ottimizzazione delle risorse umane e patrimoniali.
Questo dilagare di informatizzazione dei processi, ha indubbiamente investito anche il settore edile ed architettonico.
Una delle prime tecnologie informatiche atte ad aiutare l’attività dell’architetto è stato il sistema
CAD, (acronimo inglese che significa disegno- progettazione assistita da elaboratore), introdotto nel 1972. Tale tecnologia portò non pochi benefici in termini di velocità, precisione, flessibilità (possibilità di cambiare o correggere e quotare con facilità) l’attività del disegnare.

Successivamente fu introdotta la tecnologia CAAD (computer Aided Architectural Design), la quale è una sorta di evoluzione del sistema CAD apposito per l’architettura, rendendo ancora più flessibile le modalità di disegno e progettazione al computer. Parallelamente sono nate altre tecnologie, per la semplificazione della rilevazione architettonica, cartografica e urbanistica (sistemi GIS).
A seguito di questi sistemi di disegno digitale, nacquero una serie di tecnologie applicate al CAD quali ad esempio
modellatori 3d, cioè la possibilità di creare un modello virtuale più o meno preciso dell’edificio partendo dagli elaborati bidimensionali; ma non solo, poiché lo sviluppo tecnologico portò negli anni ‘80 la possibilità di creare modelli tridimensionali non già virtuali, ma di gesso o di resine particolari (grazie a speciali macchine che, "dialogando" con programmi di disegno CAD trasformano l’informazione digitali in movimenti ed operazioni meccaniche), ciò permette di esplorare ed analizzare fisicamente (compiendo così una esperienza spaziale) l’elaborato architettonico che si sta progettando.
Queste tecnologie non sono atte alla sola progettazione, ma anche allo studio di architetture già realizzate, giacché partendo da piante o prospetti cartacei (ma anche fotografie), si possono digitalizzare (attraverso degli
scanner) e ritracciare digitalmente i disegni, sia manualmente che in modo automatico con risultati qualitativamente soddisfacenti, per poi riuscire a ricavare un modello tridimensionale con informazioni metriche ed artistiche, nonché avanzare ipotesi sull’aspetto o sull’idea iniziale in modo alquanto pratico.
Siffatte tecnologie sono da tempo presenti del settore dell’architettura, ed hanno portato in giro di circa 30 anni un nuovo modo di concretizzare e divulgare le idee progettuali, tuttavia la ricerca informatica non s’arresta. Se le prime tecnologie erano atte al migliorare le proprie espressioni progettuali, quello che si assiste oggi è il miglioramento dell’interscambio delle informazioni e comunicazioni, cioè la possibilità di condividere, ma anche di reperire in modo rapido e comodo informazioni ed idee con altre persone coinvolte nell’attività lavorativa.
Queste tecnologie sono ad esempio la
posta elettronica, che non è usufruibile solo al computer, ma anche su dispositivi portatili come palmari (una sorta di computer tascabile nel quale è possibile utilizzare programmi di Microsoft office, navigare in internet, ascoltare musica ecc...) e più recentemente sui telefoni cellulari;
"
l’instant messaging" cioè la possibilità di dialogare istantaneamente (attraverso software come Messenger, Skype) con uno o più interlocutori (dando vita a vere e proprie riunioni virtuali) attraverso la mediazione del computer o, anche in questo caso di un dispositivo portatili, oppure l'utilizzo di server FTP per la condivisione di documenti e file anche di grandi dimensioni.
Evidenti sono i cambiamenti nelle attività lavorative che tale pratica consegue: sarà possibile fare schizzi direttamente su una
tavoletta grafica portatile, per poi inviarli via mail, la possibilità di rimanere in contatto in ogni posto e in ogni momento, così tutto diviene immediato, e di facile accesso. L’architetto può rivolgere domande e ricevere risposte in tempi rapidi senza esser vincolato dal luogo in cui si trova.
Ma quello che si sta assistendo nell’odierno è l’esplosione delle
comunità virtuali, ovvero quei sistemi informatici basati sulla rete internet che permettono di rintracciare e di esser rintracciati da qualsiasi utente; è davvero una evoluzione sociale, poiché potenzialmente si possono trovare e quindi entrare in contatto (cosa fondamentale in un ambiente lavorativo) in modo semplice e senza la necessità di muoversi, con qualsiasi persona.
Queste comunità virtuali possono essere, per citarne le più popolari:
Facebook (con 200 milioni di membri, è la comunity al momento più utilizzata per mantenere i contatti con altre persone), aNobii (possibilità di mettere in linea la propria libreria attraverso i codici ISBN, permettendo anche lo scambio e la vendita di libri tra utenti), LinkedIn (networking professionale per trovare offerte o pubblicare offerte di lavoro, persone, opportunità di business),
Sembra che ormai tutto si svolga via web, cioè il mezzo e il tramite tra un individuo con le sue richieste e le sue offerte, con altre persone sia la rete internet ed è lei stessa che porta le informazioni al posto nostro.
Uno degli impieghi lavorativi nell’ambiente dell’architettura è la possibilità di rintracciare, dialogare, collaborare, scambiare informazioni e documenti con altri architetti, ingegneri, specialisti, ditte costruttrici, insomma tutto ciò che concerne il mondo della progettazione architettonica globale in modo assai immediato. Tale possibilità apre di certo a nuovi interessanti scenari per il futuro, il sapere potrà esser facilmente condiviso e quindi fruibile da tutti gli interessati, la collaborazione non è più limitata ad una ristretta cerchia di figure professionale, ma potrà essere "illimitata" e creata ad ogni nuova o particolare esigenza con un team specializzato o addirittura con la collaborazioni tra più team. Tutto ciò dovrebbe portate ad un innalzamento della qualità progettuale e delle tempistiche, giacché un sapere condiviso e aperto a tutti porta alla conoscenza in tempi estremamente rapidi nuove tecnologie, materiali e processi costruttivi, permettendo all’architetto di elevare la proprie potenzialità creative, nonché soddisfare le richieste dei committenti.
Ma questi alettanti scenari trovano una certa difficoltà a delinearsi nella panoramica italiana, l’uso a carattere professionale di tecnologie di comunicazione innovative è alquanto limitato, inoltre basti pensare che nelle università italiane di architettura il sistema di disegno preferito rimane ancora quello a mano con squadre e matita; la colpa di questo ristagno tecnologico è dovuto principalmente a due fattori: il primo è la scarsa lungimiranza all’interesse e all’utilità delle tecnologie da parte degli imprenditori, il secondo fattore è la poca incentivazione e promozione statale nello sviluppo e acquisto. In paesi come gli stati uniti d’Ameria e il Giappone sistemi come
Green Prefab, che ha sede presso il Parco scientifico VEGA di Venezia (rendere industrializzato il settore delle costruzioni, dialogando attraverso la rete internet, tutti gli attori che partecipano alla costruzione) sono già utilizzati e non trovano difficoltà ad essere applicate.

Se fino a questo punto s’è parlato delle tecnologie inerenti alla progettazione, c’è da menzionare le tecnologie relative all’abitare. Infatti lo sviluppo informatico sta lavorando da tempo per automatizzare le abitazioni, queste tecnologie vengono definite "
domotiche".
Poco conosciute perché costose e poco pubblicizzate, queste tecnologie avranno un ruolo molto importante nelle case di domani. L’obiettivo della domotica è semplificare e rendere più confortevole e sicura la vita all’interno dell’abitazione, esempi possono essere: l’abbassamento delle tende in caso di troppo sole, posizionandosi tutte alla stessa altezza; azionamento automatico di una musica di sottofondo per accompagnare una conversazione o delle luci. Le
tecnologie che consentono ciò sono ad esempio: pulsanti e sensori, sistemi informatici che elaborano un accadimento di un evento, periferiche del sistema (touch-screen, monitor, telefonini…), rete wi-fi le quali permettono di collegare senza fili vari apparecchi come televisore forno a microonde computer, cellulari ecc.. così da eseere controllabili e gestilibili anche a distanza.

Alquanto importante è la ricerca che sta compiendo l’università La sapienza, in collaborazione con Tor Vergata e la fondazione Santa Lucia riguardo una casa domotica per persone affette da disabilita motorie, ovvero la possibilità di azionare elettrodomestici, aprire porte e finestre ecc… con la forza del pensiero, attraverso una speciale cuffia che elabora gli impulsi celebrali.
Tuttavia il mercato della domotica, anche in Italia, sta crescendo, come
afferma Paolo Maggiolo responsabile Pubblicità e Stampa Vimar, poiché l’utilizzo di moderne tecnologie permettono di abbassare i costi, così il prodotto non è più esclusiva di un’elite limitata, ma è anzi una scelta valida e auspicabile per chiunque.
Tale tecnologia non interessa solamente il fruitore, ma anche all’architetto e all’ingegnere, in quanto un sistema domotico già installato potrà dare informazioni sulla frequenza di utilizzo di determinati spazi, la comodità degli impianti elettrici ed idrici, l’efficienza della illuminazione sia quella naturale che artificiale, rendendo possibile un decisivo miglioramento della comodità e dell’ottimizzazione delle risorse (spazi, luce, riscaldamento, climatizzazione e sicurezza).





Referenze bibliografiche:

-Il modo del computer Enciclopedia Rizzili

-Le nuove tencologie informatiche Enciclopedia Motta

-Guida al PC De Agostini 2002

-
SMAU duemila Tecnologie e applicazioni per la casa -mercato e scenari evolutivi-

- Computer Arts dicembre 2004

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