martedì 14 aprile 2009

Morena Ongaro

Ongaro Morena mat.824047 (Erasmus veneziano)


Il sistema di disegno e planimetria EsQUIsE offre agli architetti un nuovo modo di “abbozzare” le proprie idee su una tavoletta digitale proprio come farebbero su carta e penna. Dopodichè il sistema interpreta il loro lavoro in formato 3D, persino analizzando le condizioni energetiche e acustiche di ogni stanza. EsQUIsE, basato su Mac OS X, è più intuitivo della maggior parte dei software CAD in commercio e sta riscontrando sempre maggior successo presso varie tipologie di professionisti, dagli ingegneri agli egittologi. EsQUIsE è una trovata del Gruppo Lucid in Belgio, specializzato nel disegno basato sull’ interazione tra uomo e macchina. Il progetto EsQUIsE consiste nel fornire ai creativi un’ interfaccia naturale, dice il prof. Pierre Leclercq, Presidente di Lucid. “Tu disegni, il sistema interpreta il tuo disegno e lo traduce automaticamente in un modello utilizzabile. Mentre disegni, rimani concentrato sul concetto e non sul software che stai usando per esprimerlo”. “Abbiamo notato che gli architetti si esprimono naturalmente mediante schizzi e annotazioni” continua il prof. Lederci. “Quando si usa un software CAD, oltre la metà del tempo viene passato a spiegare alla macchina cosa si vuole fare. In questo modo, disegnare una semplice riga diventa un processo complesso. Per disegnare una riga sono necessarie quattro o cinque azioni, mentre con EsQUIsE basta un unico e semplice movimento della mano, proprio come sulla carta”. Gli architetti possono archiviare schizzi e le annotazioni fatte con il pennino sotto forma di lucidi trasparenti indipendenti, pronti per essere successivamente modificati. Ogni disegno può essere convertito in qualsiasi momento in formato 3D. EsQUIsE usa un computer Power Mac per interpretar intelligentemente le planimetrie e offre agli architetti un’ analisi del progetto, tra cui l valutazione delle condizioni energetiche o i parametri acustici di ogni stanza. Il prof. Leclercq spiega il valore aggiunto che il sistema potrebbe apportare: “ad esempio, se progetto una stanza non riscaldata accanto a un ufficio, il sistema selezionerà un divisorio fatto di un materiale in grado di isolare l’ ufficio dal freddo. Mi indicherà anche le prestazioni energetiche dell’ intera costruzione. Se non rispondono ai miei requisiti, non dovrò far altro che tornare al mio lucido digitale per modificarle”. Il prof. Leclercq continua spiegando che: “su alcuni sistemi una riga disegnata a mano libera diventerà una bellissima linea dritta. Noi rifiutiamo questo aproccio, infatti uno schizzo su EsQUIsE rimane uno schizzo. E’ la trasposizione perfetta di un foglio di carta e non vogliamo che la macchina prenda il sopravvento”. Il team si avvale di un’ ampia gamma di funzionalità incluse in ogni sistema Mac. Ad esempio, iChat consente ai ricercatori di rimanere in contatto mentre viaggiano per il mondo. Continua il prof. Leclercq: “usiamo molto iChat ed è semplicemente fantastico. I nostri colleghi canadesi che usano dei PC, rimangono di stucco nel vedere come lavoriamo in tempo reale mediante videoconferenza con gli altri colleghi che si trovano a Liége”.

www.arch.ulq.ac.be



La rete dei prossimi decenni cambierà il modo di lavorare, di fare ricerche, di vivere. Ma soprattutto aprirà una nuova era: quella della partecipazione. Fino a oggi la creatività e l’ innovazione erano monopolio di pochi. I primi segnali di questo miglioramento ci sono già: c’ è il movimento open source, che mette gratis a disposizione di tutti nuovi software, creati con la partecipazione di miliardi di persone sparse per il pianeta. Ci sono siti come “You Tube”, che mettono a disposizione video da tutto il mondo. C’ è Wikipedia, l’ enciclopedia scritta da anonimi esperti on line. Molte compagnie come Apple, Bmw, Lego e Ikea hanno già fatto ricorso all’ aiuto del popolo della rete; senza contare le università on line e la ricerca.
Focus n. 177, 7/2007

Vi sono comunque moltissimi ostacolo ancora in Italia per la diffusione delle nuove tecnologia, primi fra tutti la inadeguata presenza di personal computer e la scarsa conoscenza anche della lingua inglese, e di conseguenza il bassissimo utilizzo di PC e internet nelle scuole. In Europa stanno cominciando a venir fuori delle cose straordinarie. Ad esempio, se pensiamo al caso di Linus Trovalds, il finlandese che ha inventato Linux che è oggi un sistema operativo di freeware estremamente interessante che sta preoccupando Bill Gates. La logica dello sviluppo Linux è stata una logica assolutamente di freeware e quindi di spontaneismo di rete. Però, oggi come oggi, Linux, che è nato da questa iniziativa individuale, è diventato un industria perchè tantissime case di software stanno lavorando su questo sistema e lavorano non a scopo soltanto di fare del freeware ma a scopo di fare del business, cioè di operare veramente all’ introduzione di questi nuovi sistemi operativi e di tutti gli applicativi connessi a Linux, da parte del sistema industriale. Nei prossimi anni questo cambiamento sarà una leva potente per lo sviluppo di attività di software in Europa basate su questa tecnologia e che potranno permettere effettivamente anche all’ industria europea di riacquistare un ruolo ed un peso.

www.mediamente.rai.it/biblioteca





Nella storia dei media digitali, dopo la fase di grande entusiasmo, c’ è sempre una fase di stabilizzazione. Negli ultimi decenni a partire dal telefono, abbiamo cominciato a usare in modo sempre più importante tecnologie che ci consentono di essere e fare senza rendere necessaria la nostra presenza fisica: la possibilità di esistere in luoghi diversi e di interagire al di fuori degli spazi.
L’ Espresso n. 17, 1 maggio 2008

Grazie a reti come Linkedin (36 milioni di utenti), si può trovare lavoro e verificare l’ attendibilità del curriculum. Nati 14 anni fa, negli ultimi tempi i social network hanno avuto una crescita vertiginosa. Classmates.com è il “nonno” dei social network. Fu creato nel 1995 da Randy Condras, un ingegnere della Boeing che aveva frequentato le seriori nelle Filippine e voleva rintracciare un suo ex compagno di classe. Nel 1997, un avvocato, Andrew Weinreich, lanciò SixDegress, fondato sulla teoria dei “6 gradi di separazione”: per raggiungere una persona qualsiasi ho bisogno di al massimo 5 intermediari. Nel 2002 il programmatore Jonathan Abrams creò Friendster: permetteva di generare una lista di contatti partendo dagli “amici degli amici”. Nel 2003 fu il turno di Linkedin (il primo basato su contatti professionali) e di MySpace (81 milioni di utenti), creato da un gruppo guidato da Tom Anderson: permette di costruire pagine personalizzate con foto, filmati, musiche. Nel 2004 ha poi visto la luce Facebook per inventiva del 19enne Mark Zuckerberg, creando un annuario digitale degli alunni ad Harvard. L’ ultimo nato (2006) è Twitter (6 milioni di utenti): una bacheca creata dal Programmatore Jack Dorsey, in cui è possibile postare interventi telegrafici.
Focus 5/2009

L’ epidemia del “libro delle facce” è esplosa in Italia dopo la scorsa estate: il nostro Paese a settembre era il primo nella classifica mondiale di incremento degli utenti di Facebook. In un anno +961%. In generale, nell’ ultimo anno gli italiani che si connettono ogni giorno a internet sono raddoppiati, il tempo di connessione medio è aumentato di un terzo e, dopo la Polonia, siamo il Paese europeo che negli ultimi dieci anni ha aumentato di più il numero di siti. Il 45,3% di noi naviga. Stiamo dunque colmando il gap tecnologico sul resto d’ Europa.
Facebook è uno specchio vivo della società: tanta gente, tante idee ma anche tante sciocchezze. Idee o informazioni valide (specie per alcuni settori professionali) possono essere propalate alla velocità della luce. Una piattaforma impareggiabile per una qualsiasi analisi o indagine da svolgere in tempo reale. Un database che fa gola ad ogni multinazionale.
Il venerdì di Repubblica n. 1091 13 febbraio 2009

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