giovedì 16 aprile 2009

Sara Dalla Riva

Sara Dalla Riva 267398


GIOVANI ARCHITETTI : QUALE FUTURO CI ATTENDE?

 

La figura dell’architetto che lavora nel suo studio con tanto di targhetta in ottone appesa fuori dalla porta non esisterà più; o meglio queste sembrano essere le prospettive per  tutti i nuovi architetti che intendono inserirsi nel mercato e nella società, una società che poco alla volta (anche se inesorabilmente e in modo a mio avviso un po’ preoccupante)  sta cambiando e diventando sempre più digitalizzata e informatizzata.

Ma da cosa nasce questo fenomeno?

Sicuramente in tutto questo Internet gioca un ruolo da protagonista. Basti pensare che i frequentatori della Rete sono oltre un miliardo in tutto il mondo (un sesto della popolazione mondiale) e la cifra è in continua crescita. Solo in Italia il numero di utenti è salito dal 22% della popolazione nazionale nel 2000, al 51% nel 2006.

La risposta a questi dati sta nella diffusione sempre più larga dei social network.

I social network sono il nuovo fenomeno emergente di Internet e, per loro natura, sono particolarmente adatti a sfruttare l’architettura della rete, capace di creare relazioni e interazioni fra persone lontane e sconosciute fra loro. Il numero di social network è molto elevato ed è possibile consultare la social network list , completa anche di numero di account iscritti dove ai primi posti troveremo: Facebook, Myspaces, Linkedln, Twitter…

Con l’avvento di questa nuovo sistema di creare rapporti, di lavorare, di conoscere,farsi conoscere, incontrarsi, confrontarsi, la società è indotta a cambiare: poco alla volta l’individuo si apre ad una realtà che va al di fuori del Paese in cui vive, ma inizia ad intraprendere dei rapporti più ampi, internazionali.

Questo sistema che si diffonde comporta un conseguente adattamento dell’architetto a questo nuovo fenomeno.

Si creano quindi delle piattaforme digitali dove inizia un sistema di collaborazione tra le parti: nasce un processo di gestione di tutte le fasi di controllo e di creazione di un progetto dove i vari settori si integrano al fine di raggiungere un maggior livello con il minimo dei costi.

Questo è proprio l’ambizioso progetto di Green Prefab by collaboratorio (Collaboratorio è un network internazionale basato sul portale architecture.it)

Gli obiettivi di Green Prefab sono creare nuove forme, nuove architetture interattive, intelligenti con dei nuovi valori: modelli prefabbricati che controllino i costi studiando il ciclo di vita dell’edificio. L’edificio quindi a minor prezzo riesce ad ottenere della prestazioni migliori.

Lo scenario che si apre è sicuramente interessante e ricco di aspettative, nasce la possibilità di interagire con altri professionisti da tutto il mondo e questo senza dover necessariamente spostarsi fisicamente.

L’architettura necessita a questo punto di nuove tecnologie e grazie a MACE possibile ricercare nel web contenuti utili in questo campo. MACE è l'acronimo per Metadata for Architectural Contents in Europe, un progetto cofinanziato dalla Commissione Europea il cui fine è la creazione di un innovativo motore di ricerca per il reperimento di contenuti di architettura nel web. L'intero progetto coinvolge università, centri di ricerca, istituti e società private europee al fine di condividere grazie agli strumenti digitali i numerosi materiali a disposizione.

In questo clima di evoluzione anche la persona dell’architetto deve essere al passo con i tempi perché cambia inesorabilmente tutto il processo evolutivo e di creazione di un’architettura. Si inizia a pensare al modello in 3D nel suo complesso e solamente dopo si arriva al trasferimento in 2D.

Per poter realizzare progetti sempre più realistici la tecnologia offre dei programmi sempre più evoluti e sofisticati che permettono di lavorare direttamente in tre dimensioni e di modellare gli spazi che diventano immediatamente concreti nella loro spazialità.

Attualmente si utilizzano programmi CAD (Computer Aided Design, cioè Progettazione Assistita da Elaboratore) come AutoCAD, ArchiCAD, SketchUp… ma  la lista comprende un numero molto più alto di software di grafica.

 

Questo nuovo scenario così affascinante presenta però alcuni limiti nello sviluppo.

È infatti chiaro che se l'Italia vuole continuare ad essere al passo con lo sviluppo delle realtà più avanzate  (Usa, Giappone, Corea, i principali Paesi della Ue) dovrà tenere ben presente che è necessario investire in maniera organica e razionale per lo sviluppo di queste nuove tecnologie informatiche. Si rende necessario investire in infrastrutture, naturalmente, ma è ugualmente necessario puntare sulla formazione, in una cultura informatica, e nella definizione di tecnologie che rendano più celeri i rapporti con gli altri Stati e tra i cittadini stessi.

Per raggiungere questo obiettivo è fondamentale l’utilizzo della tecnologia wireless (senza fili) che garantisce una connessione facile e veloce in qualsiasi luogo e tempo.

Se l’architetto diventa una figura sempre di più informatica e lo stesso avviene per la sua progettazione che, ormai è chiaro non sarà più basata su un disegno fatto con carta e penna, è indispensabile poter lavorare al proprio progetto in qualsiasi istante. Inoltre è fondamentale poter mantenere un contatto continuo con tutte le altre forze che collaborano alla realizzazione dell’architettura.

Non deve quindi esistere un vincolo fisico (i cavi che collegano alla rete).  L’architetto non deve essere bloccato per forza in una stanza ma deve poter lavorare ovunque dal cantiere, all’ufficio, a casa, in viaggio, giorno e notte.

È comunque positivo il fatto che la velocità media della connessione a banda larga stia continuando a crescere in modo sostenuto in tutto il mondo grazie all’impiego della fibra ottica.

Secondo le statistiche la velocità media mondiale di queste connessioni è di 1,5 Mbps.

Al primo posto in classifica troviamo la Corea del Sud  che presenta delle connessioni che viaggiano a ben 15 Mbps; Non se la cavano male neppure il Giappone (7 Mbps di velocità media, 90 per cento di connessioni "iperveloci") e Hong Kong (6,8 Mbps e 88 per cento di banda larga).

E l'Italia? Per quanto riguarda il nostro paese, il rapporto racconta di una velocità media pari a 2,9 Mbps, con un'incidenza delle connessioni iperveloci pari al 5,9 per cento del totale. In Europa, di conseguenza, il Belpaese si classifica sedicesimo (su 19) in termini di velocità, e diciottesimo (su 19) per quanto concerne l'incidenza delle utenze high speed

(http://punto-informatico.it/2589618/PI/News/akamai-banda-sempre-piu-larga.aspx)

Grazie a tutte queste nuovi sistemi tutto non solo il lavoro diventa tecnologizzato ma anche gli ambienti diventano tali, gli spazi di lavoro.

Le tecnologia wireless assumono un’importanza fondamentale anche quando si parla di domotica. Con questo termine ci riferiamo quindi anche alle tecnologie degli ambienti a servizio d’uomo: nell’immaginario comune si è portati a pensare a simulazioni utopistiche riservate solamente a soggetti ipertecnologizzati, ma in realtà si tratta di tecniche e applicazioni domestiche già alla portata di tutti i gusti e anche alle disponibilità economiche della massa.

Negli ultimi sondaggi si riscontra un sempre maggior desiderio di abitazioni con requisiti di semplicità e risparmio, e in questo campo il settore produttivo dedicato a questo ambito, in contrasto con la crisi, sta vivendo un boom. Si è alla ricerca di una casa sempre più ecologica e sostenibile, che sia in armonia con l’ambiente che ci ospita.

C’è bisogno quindi di funzioni autonome e programmate che soddisfino bisogni ed esigenze concrete.

Il punto di svolta è semplice ma allo stesso tempo rivoluzionario: gli impianti in questo nuovo tipo di residenza non funzionano più tramite un flusso continuo di energia ma attraverso la trasmissione di informazioni ad attivazione mirata come per i computer o per i cellulari, cioè con una “intelligenza distributiva”.

I campi di applicazione sono svariati a partire dalla gestione del’ambiente (illuminazione, climatizzazione…) alla gestione degli apparecchi elettrodomestici e di sicurezza (furto, incendio, gas...).

Il wireless in questo ci aiuta permettendo un controllo dei sistemi anche remoto con l’uso di telecomandi, cellulari che non necessitano della vicinanza fisica per essere attivati.

Sul mercato già esistono piattaforme aperte che offrono prodotti e servizi da parte di varie realtà aziendali, BTicino, Gewiss, Siemens, per citarne alcune.

Predisponendo impianti di nuove generazione chiunque può disporre di veri vantaggi di progettazione e di uso. Grazie alla moderna tecnologia è infatti possibile realizzare soluzioni evolute in termini di comfort, sicurezza e risparmio energetico, comunicazione audio/video e controllo a distanza.

Qualità e piacere diventano quindi i protagonisti di questo nuovo scenario e modo di vivere.

Bibliografia:

- AA.VV. Computer Grafica – Imago edizioni – numeri vari

-Focus – numeri vari

- Disegno e Design Digitale - vari

- “Architettura e cultura digitale” a cura di Livio Sacchi e Maurizio Unali.

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