domenica 26 aprile 2009

Pavoni Elisa

Elisa Pavoni matr. 267157

Possiamo definire la rete la nuova vetrina commerciale del XXI sec. che al posto di occhi indiscreti e fugaci dei passanti, la sua facciata è esposta agli occhi del mondo e di interessati e non.
Merce, occasioni ma soprattutto prestazioni sono i “materiali” che il grande centro commerciale telematico offre alla sua clientela. Le prestazioni sono offerte da utenti specializzati nei campi più disparati, così troviamo gli stessi architetti a pubblicizzarsi in prima linea servendosi dei loro stessi progetti disposti come fossero in un atelier. Si assiste così ad una sorta di mercificazione del lavoro.
Tra i loro supporter principali sono i Social Network, ovvero programmi in rete dove ognuno può “vedere” se stesso davanti agli occhi degli altri; tra questi abbiamo imparato a conosce Facebook, MySpace, Netlog, e tanti altri che con gradimenti differenti stanno accumulando un numero di iscritti sorprendente. Si parla di cifre esorbitanti, nel caso di Facebook gli utenti aumentano al ritmo di 41.666 all’ora accumulando un numero di iscritti pari a 200.000.000 seguito da MySpace con 130.000.000.
I numeri sono in continua crescita proprio per l’illimitatezza della disponibilità e della specificità che essi offrono; così una persona può “mettersi in vetrina” con il semplice scopo di tenersi in contatto con gli amici oppure con l’intento di far emergere le proprie abilità, come detto pocanzi.
Tutto questo apre una disponibilità immensa al mondo del lavoro e nel caso degli architetti, la possibilità di far conoscere se stessi e le loro idee innovative.
La rete da la possibilità di una rapida trasmissione delle informazioni e ad una infinità di soggetti, di fatti gli utenti di una rete come internet possono scegliere di cosa fruire, scegliendo tra le opzioni che gli si offrono istantanee e, cosa fondamentale permettendo loro di dialogare liberamente con il sistema.
Tutto sommato per prendere piede, una tecnologia, ha bisogno di un terreno culturale favorevole, in quanto quando una tecnologia della comunicazione si consolida e si diffonde, plasma i modi di vivere e di pensare della gente.
L’Italia ad esempio, solo negli ultimi anni sta “accettando” questo incalzare delle tecnologie digitali nel sistema lavoro, questo perché la tradizione italiana si basa su un passaggio generazionale degli insegnamenti dei “mestieri”, trattandosi di segreti artigianali poco aperti allo svecchiamento dell’esecuzione. Paradossalmente grazie all’abuso degli ultimi 50 anni del paesaggio italiano, ha convinto gli architetti e le amministrazioni a servirsi di strumenti che disponessero di uno sguardo di insieme più generale per rendere più immediata la riqualificazione.
Questa inversione di tendenza vede il mondo dell’architettura italiana porre al centro della sua ricerca le più attuali tematiche ambientali di salvaguardia e valorizzazione del territorio, riuso dei materiali e risparmio energetico, servendosi conseguentemente delle più attuali tecnologie digitali.
Ne sono un esempio il sistema operativo della neo-nata Green Prefab che è (detto riduttivamente) attenta ad ottimizzare ogni singola fase della costruzione edilizia e del futuro delle stesse abitazioniu servendosi di nuovissime tecnologie wireless relative la domotica.
Altro esempio il grandioso progetto dell’architetto Mario Cucinella; la sua intenzione è quella di costruire delle abitazioni i-tech che tengano rispetto dell’ambiente, quindi edifici che utilizzino per il proprio mantenimento le fonti di energia rinnovabili, servendosi di impianti solari e geotermici. Altro notevole vantaggio sono i bassi costi con i quali queste residenze si presentano sul mercato: 1oo.ooo euro per 100 mq.
Ricerche di questo genere, soprattutto nel campo della domotica, sono in continua espansione ed hanno occhi speranzosi puntati addosso.
Anche se si tratta di un’ impresa più -dispendiosa- del progetto di Cucinella, il nuovo grattacielo ruotante a Dubai di Fischer segue lo stesso principio. Un edificio che consumando si rigenera; difatti le eliche al suo interno permettono al moto circolare di ogni singolo piano dell’ edificio, consentendo di produrre l’energia necessaria al mantenimento delle residenze.
Un’utopia, questa, seguita da molto tempo, pronta a realizzarsi davanti ai nostri occhi.
Il gioco forza di Internet in tutto questo non è del tutto indifferente, perché rende possibile far circolare una gran varietà di notizie con tempi rapidissimi e offre a società, come quelle del terzo
mondo di emergere dalla povertà e dalla arretratezza grazie ai nuovi modelli di business.

Bibliografia:
-Wired aprile 2009
-Geocentro magazine
-Vanity fair aprile 2009
-Biblioteca Di Sciene Sociali "la comunicazione", A. Bianchi, P. Di Giovanni, ed. Paravia

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