martedì 28 aprile 2009

Riccardo Destro

Riccardo Destro   matricola n°266397
 

Nella seconda metà del XVIII secolo, quando Gaspard Monge, fondatore della geometria descrittiva, codifica il metodo della doppia proiezione ortogonale, da cui poi anche il metodo dell’assonometria, aveva come scopo quello di rappresentare su di un piano gli oggetti tridimensionali dello spazio, partendo quindi da rappresentazioni bidimensionali come piante e prospetti. Fino ad ora, anche se con metodi e tecnologie sempre più evoluti, ad esempio l’uso del PC e di software di progettazione come AutoCAD, si è continuato e si continua ad avere lo stesso tipo di approccio nel progettare l’architettura, partendo cioè dalle sue rappresentazioni bidimensionali. Grazie alle tecnologie che si stanno sviluppando ora sui sistemi sensoriali e di realtà virtuale, in stile "Minority report", sarà possibile capovolgere il paradigma; la possibilità di vedere film in 3D nelle migliori sale cinematrografiche ne è sicuramente un'anticipazione. L’architettura tratta oggetti tridimensionali che come tali sono immaginati dall'architetto, ma tuttora è costretto a rappresentare la sua idea nelle due dimensioni di un piano. Sarà estremamente utile poter partire da una modellazione tridimensionale, ad esempio manipolando, come il pongo, l'ologramma di un'oggetto, fino ad ottenere la forma voluta, una perfetta copia virtuale: lo stesso sistema che i maestri vetrai di Murano adottano per oggetti reali.




Non cambieranno, però, solo i sistemi di progettazione, ma saranno il metodo e l’approccio alla progettazione che necessariamente muteranno nel prossimo futuro. Le necessità di ecocompatibilità, sostenibilità e sicurezza dei nuovi edifici richiedono una forte interazione tra architetti, tra ingegneri, tra architetti e ingegneri con varie specializzazioni, ma questo è già possibile da qualche anno ormai grazie alla rete Internet che garantisce la possibilità di contattare persone in qualsiasi parte del mondo. A partire però dal 2003 abbiamo assistito ad un repentino aumento di queste opportunità, cioè quando nasce un fenomeno che ha ormai assunto proporzioni di rilevanza mondiale: i social network. Il fenomeno, che nasce negli USA, ebbe fortuna grazie alla popolarità di siti come Friendster, abcTribe e LinkedIn; si sviluppa attorno a tre grandi filoni tematici: l'ambito professionale, quello dell'amicizia e quello delle relazioni amorose. I principali protagonisti di questo fenomeno ancora in costante aumento sono, in ordine di utenze:

  1. MySpace (253 milioni)
  2. Facebook (200 milioni)
  3. Windows Live Spaces (120 milioni)
  4. Habbo (117 milioni)
  5. Friendster (90 milioni)
  6. hi5 (80 milioni)
  7. Tagged.com (70 milioni)
  8. Orkut (67 milioni)
  9. Flixster (63 milioni)
  10. Reunion.com (51 milioni)

Il nostro interesse è rivolto in maniera particolare all’ambito professionale dove vi possono essere i più interessanti sviluppi; si potrebbe però dire che non offrono nulla di nuovo alla possibilità di contattare colleghi a distanza, la differenza sta nel fatto che prima del loro avvento bisognava conoscere il collega prima di contattarlo via web, ora invece è proprio all’interno del social network che si possono fare nuove conoscenze professionali ed avere quindi contatti con soggetti che prima non si conoscevano nemmeno.

Scenario, questo, molto interessante e ricco di sfide per gli architetti di domani che, però, possono trovarsi un limite difficilmente valicabile, lo stesso che preclude lo sviluppo dell’informatica e delle tecnologie digitali nel nostro paese: cioè l’accesso alla rete internet. Si può facilmente intuire, infatti, che la possibilità di avere un veloce e diffuso accesso alla rete sia un elemento fondamentale per la realizzazione degli scenari di interazione che sistemi come i social network presentano. In Italia questo è un grosso limite perché l’accesso alla rete non è sufficientemente diffuso, solo il 38,8% delle famiglie ne ha almeno uno, e lì dove c’è, è ancora di basso livello, infatti, anche se in aumento, solo il 22,6% possiede una connessione a banda larga.

Riconoscendo quindi che l’accesso alla rete sia una prerogativa essenziale per il futuro lavoro dell’architetto, assumono notevole importanza le tecnologie wireless. Queste consentono un continuo accesso alla rete e dunque alle sue potenzialità, con lo sviluppo e la diffusione mondiale di queste tecnologie ci sarà la possibilità di monitorare continuamente le fasi di progetto e di avanzamento del cantiere. In uno scenario come quello proposto da "Green prefab" ad esempio, la fase progettuale assume enorme importanza non solo sul lato architettonico, ma anche su quello ingegneristico; questo necessita una rapidità di contatti tra architetti ed ingnegneri, rapidità che può essere garantita dalla costante reperibilità nella rete, che a sua volta può essere soddisfatta solamente da una diffusa tecnologia wireless di connessione.

Sin’ora abbiamo parlato di innovazioni nei sistemi, nei metodi e nell’approccio alla progettazione da parte dell’architetto, ma grazie al continuo sviluppo delle nuove tecnologie verrà rivoluzionato anche l’oggetto stesso della progettazione con il diffondersi e lo sviluppo della demotica.

La domotica è la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita degli ambienti antropizzati, praticamente si sviluppa nella connessione di tutti gli apparati della casa, quali i sistemi di sicurezza, di gestione energetica, di gestione degli elettrodomestici e degli apparati elettronici ecc. Grazie a questo sistema (bus), essi interagiscono con una centralina che li coordina in base alle mutevoli condizioni ambientali e alle esigenze dell’utenza. Esiste una certa diffidenza verso questi sistemi di automazione della casa per cui i sistemi fin’ora realizzati rappresentano poco più che dei prototipi tuttora in fase di sviluppo ma che preannunciano scenari completamente nuovi. In seguito al passaggio dall'attuale IPv4 al nuovo e più potente IPv6 si potrà assegnare un IP ad ogni singolo componente elettronico della nostra casa(dalla più piccola lampadina alla lavatrice o la caldaia) che farà così parte di una rete(come la rete internet), interamente governata da un "cervellone centrale".

La progettazione degli spazi dovrà quindi tener conto dell’installazione di queste tecnologie, a livello tecnico, ma soprattutto a livello di interazione tra gli spazi e di esigenze dell’utenza. Ad esempio l’introduzione di dispositivi come il “digital wall” di cui vediamo un esempio nel video, ma ne esistono già di vari tipi e potenzialità, incide enormemente nella distribuzione e nella caratterizzazione degli spazi interni dell’abitazione che lo prevede.




Un interessante concetto espresso durante gli anni '80 inquadrava la domotique nella quarta dimensione dell'architettura, al di la della fascinazione dell'espressione, bisogna riconoscere che questa avrà grandissime ripercussioni nei futuri sistemi architettonici, come il futurismo e il cubismo hanno influenzato nell'architettura il purismo e il funzionalismo.

Non è fantascienza pensare che un giorno sarà normale pensare alla casa domotica come un’abitazione standard, come oggi non parliamo di casa elettrica per la presenza degli attuali impianti elettrici, bensì la chiamiamo semplicemente: Casa



Bibliografia:

  1. Bioarchitettura e certificazione energetica, di Francesco Bini Verona, Francesco Bini Verona, Sauro Filippeschi, Oreste Giorgetti, Sergio Lami, Raffaele Latrofa Wolters Kluwer Italia, 2008;
  2. Fernando Miglietta: architettura plurale : le opere, gli scritti, la critica, di Fernando Miglietta, Paolo Portoghesi, Giulio Carlo Argan, Franco Purini Collaboratore Paolo Portoghesi, Rubbettino Editore srl, 2004

Nessun commento:

Posta un commento