Mauro Sordon
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La ricerca della modernità è la sfida più alta che l’architettura si prepone. Se è vero che l’architettura deve rendere chiara lettura dei tempi che vive mostrandone in tutta la sua forza l’autentico spirito che ne contraddistingue la fase attuale da quella precedente, lo sforzo consiste nella capacità di decifrare le mode e la società che vivono il tempo in cui si innescano. L’architetto, quindi deve saper leggere, decifrare, scremare, digerire, assimilare ed in ultimo rappresentare le mutazioni che creano le condizioni di stacco tra due differenti epoche.
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La ricerca della modernità è la sfida più alta che l’architettura si prepone. Se è vero che l’architettura deve rendere chiara lettura dei tempi che vive mostrandone in tutta la sua forza l’autentico spirito che ne contraddistingue la fase attuale da quella precedente, lo sforzo consiste nella capacità di decifrare le mode e la società che vivono il tempo in cui si innescano. L’architetto, quindi deve saper leggere, decifrare, scremare, digerire, assimilare ed in ultimo rappresentare le mutazioni che creano le condizioni di stacco tra due differenti epoche.
Fra gli strumenti a disposizione dell’architetto per “essere al passo con i tempi” c’è quello informatico, infatti l’utilizzo dei software ha portato negli ultimi anni ad un più facile scambio di informazioni fra modelli digitali ed elementi fisici aprendo nuove prospettive nel campo della progettazione.
Ad esempio oggi è possibile utilizzare i software CAD (Computer Aided Design) oltre che come strumento per la produzione di elaborati grafici di modelli geometrici, anche per trasferire istruzioni alle macchine di produzione; infatti i software più moderni sono in grado di interfacciarsi direttamente con le macchine di produzione consentendo di visualizzare e comprendere con facilità l’intento del progetto, di verificare rapidamente la forma, l’adattamento al contesto e la funzione.
Inoltre grazie all’utilizzo di software sempre più dettagliati è possibile fare delle simulazioni sempre più precise mediante questi modelli digitali e verificare anche il loro impatto.
Ad esempio oggi è possibile utilizzare i software CAD (Computer Aided Design) oltre che come strumento per la produzione di elaborati grafici di modelli geometrici, anche per trasferire istruzioni alle macchine di produzione; infatti i software più moderni sono in grado di interfacciarsi direttamente con le macchine di produzione consentendo di visualizzare e comprendere con facilità l’intento del progetto, di verificare rapidamente la forma, l’adattamento al contesto e la funzione.
Inoltre grazie all’utilizzo di software sempre più dettagliati è possibile fare delle simulazioni sempre più precise mediante questi modelli digitali e verificare anche il loro impatto.
Però con l’utilizzo sempre più preponderante delle tecnologie informatiche stanno mutando i concetti fondamentali dell’architettura come spazio, luogo, statico e dinamico, sedentario e nomade.
Infatti l’elettronica stimola il nomadismo, cioè la disponibilità a essere sradicati dai luoghi, a vivere viaggiando, sia attraverso spostamenti materiali (auto, treno, aereo) sia per mezzo degli strumenti di comunicazione (radio, televisione, Internet, telefono, teleconferenza). Tutto è in viaggio: l’uomo e l’informazione. Ciò che mancano sono i luoghi in cui questi si incontrano e legano reciproche relazioni. Luoghi dove l’informazione viene creata e venduta ad un pubblico sempre più esigente. Luoghi di accumulo, all’interno dei quali la gente trova piacevole e fattibile relazionare. Devono essere multiculturali in modo da poter accomunare più gente possibile pur con interessi diversificati, e devono essere luoghi di frizione all’interno dei quali si stimoli la contaminazione tra più soggetti.
Infatti l’elettronica stimola il nomadismo, cioè la disponibilità a essere sradicati dai luoghi, a vivere viaggiando, sia attraverso spostamenti materiali (auto, treno, aereo) sia per mezzo degli strumenti di comunicazione (radio, televisione, Internet, telefono, teleconferenza). Tutto è in viaggio: l’uomo e l’informazione. Ciò che mancano sono i luoghi in cui questi si incontrano e legano reciproche relazioni. Luoghi dove l’informazione viene creata e venduta ad un pubblico sempre più esigente. Luoghi di accumulo, all’interno dei quali la gente trova piacevole e fattibile relazionare. Devono essere multiculturali in modo da poter accomunare più gente possibile pur con interessi diversificati, e devono essere luoghi di frizione all’interno dei quali si stimoli la contaminazione tra più soggetti.
A questa esigenza può rispondere il web che mediante progetti come ad esempio MACE permette di condividere contenuti di architettura in modo che siano reperibili in poco tempo da altri utenti.
Però ciò che può essere ancora più utile sono i social network che non sono altro che “luoghi virtuali” nei quali è possibile costituire dei gruppi in base alle proprie passioni o aree di business, aggregando ad esse altri utenti e stringendo contatti di amicizia o di affari .
Infatti i social network sono destinati ad avere sempre un più largo bacino d’utenza, basta pensare al grande incremento del numero di visitatori che ha registrato Facebook che nell’arco di poco tempo infatti è diventato quello più utilizzatori contando ben 200 milioni di utenti, ma ne esistono di altri, meno noti, come ad esempio LinkedIn che sono stati creati per mantenere i rapporti in ambito lavorativo delle persone che si conoscono e che sono ritenute affidabili.
Quindi si può già ipotizzare che i social network non tarderanno a diventare importanti anche come piattaforme che riuniscono persone che lavorano ad un determinato progetto così da far in modo che possa esserci un rapido scambio di informazioni.
Però ciò che può essere ancora più utile sono i social network che non sono altro che “luoghi virtuali” nei quali è possibile costituire dei gruppi in base alle proprie passioni o aree di business, aggregando ad esse altri utenti e stringendo contatti di amicizia o di affari .
Infatti i social network sono destinati ad avere sempre un più largo bacino d’utenza, basta pensare al grande incremento del numero di visitatori che ha registrato Facebook che nell’arco di poco tempo infatti è diventato quello più utilizzatori contando ben 200 milioni di utenti, ma ne esistono di altri, meno noti, come ad esempio LinkedIn che sono stati creati per mantenere i rapporti in ambito lavorativo delle persone che si conoscono e che sono ritenute affidabili.
Quindi si può già ipotizzare che i social network non tarderanno a diventare importanti anche come piattaforme che riuniscono persone che lavorano ad un determinato progetto così da far in modo che possa esserci un rapido scambio di informazioni.
Ad anticipare ancora di più i tempi è sicuramente la piattaforma Green Prefab che unisce un network internazionale di: Real Estate, produttori industriali di elementi prefabbricati, imprese di costruzioni, progettisti, ingegneri, università, centri di ricerca. Mediante l’apporto di queste persone questo sistema è in grado di produrre una nuova tipologia di edifici, sostenibili per costo e prestazioni, infatti questi edifici risultano ecologicamente compatibili, aggiornati per le tecnologie adottate, per i processi di produzione e per i materiali usati, molto veloci da costruire, rispettosi dei costi preventivati e, su larga scala di produzione, anche economici.
Come emerge anche dalla “preoccupazione” di una piattaforma che ha l’ambizione di espandersi sempre più quale è Green Prefab verso l’ecosostenibilità degli edifici prodotti si capisce che anche il risparmio energetico diventerà sempre più importante.
Come emerge anche dalla “preoccupazione” di una piattaforma che ha l’ambizione di espandersi sempre più quale è Green Prefab verso l’ecosostenibilità degli edifici prodotti si capisce che anche il risparmio energetico diventerà sempre più importante.
Da questo punto di vista possono essere molto utili le tecnologie demotiche le quali in parte sono già utilizzate e hanno lo scopo di mantenere un adeguato livello di confort per l’utenza.
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