sabato 25 aprile 2009

Marco Zambrino

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Tutti siamo consapevoli di come internet fin dal primo momento che è nato abbia condizionato e condizionerà ancora il nostro modo di vivere. Internet è sintomo di tecnologia ed evoluzione; il progresso, almeno per il momento, non conosce sosta: ogni giorno sentiamo parlare di innovazioni tecnologiche attraverso i vari strumenti dell’informazione che la tecnologia stessa ci ha dato e darà.
Addentrandomi più nello specifico, volendo parlare del legame tra architettura e tecnologia, mi sento di dire che stiamo facendo passi da gigante. Fino a una decina, o forse meno, d’anni fa tutta la progettazione architettonica avveniva a suon di squadre righello e matita, con l’aiuto magari di qualche piccolo strumento che facilitava le misurazioni (esempio i rilievi). Ora tutto ciò è stato sostituito dal computer che può essere dotato di programmi quali auto cad, archicad ecc…, dedicati alla progettazione architettonica. Lavorando con questi strumenti i tempi di produzione di un edificio vengono di gran lunga dimezzati e si ha la possibilità di avere una maggior precisione, inoltre si possono creare veri e propri modelli 3D, attraverso i quali possiamo, virtualmente, interagire con l’edificio; abbiamo la possibilità di osservare da diversi punti di vista gli elementi ottenuti, facendoli ruotare su se stessi.
A mio parere un’altra importante invenzione, utile non solo all’architettura, è stata la stampante 3D, con la quale è possibile realizzare singoli componenti (per esempio creati con della resina) che poi possono anche essere assemblati insieme in un’unica unità. In architettura la realizzazione di plastici, la cui utilità è semplicemente indescrivibile parlando soprattutto della progettazione di enormi complessi urbani, verrebbe del tutto facilitata, inoltre, sui pezzi singoli, realizzati in scala con grandissima precisione, possono essere eseguiti anche studi strutturali.

Tornando ad internet, da quanto ho potuto apprendere documentandomi, è oggi indiscutibilmente la più grande piattaforma di comunicazione che l’uomo abbia mai avuto attraverso la quale si può comunicare da pari a pari con ogni persona nel mondo, come dice Tim Berners-Lee, considerato l’inventore di internet: “Il web è uno strumento per comunicare. Grazie alla rete possiamo conoscere meglio gli altri, capire davvero che cosa dicono e da dove vengono. Internet può aiutare la gente a comprendersi”. Lo scambio interculturale risulta estremamente importante per un architetto che deve interagire con molti collaboratori e senza che tutti si siedano ad uno stesso tavolo incontrandosi materialmente in luogo convenuto, possono essere create conferenze (usando apposite apparecchiature) o semplici scambi di informazione tramite il web. L’ultimo esito di tali scambi tramite internet sono i social network, attraverso i quali si possono scambiare amicizie, passioni comuni, ma anche generare approcci innovativi al lavoro delle organizzazioni della società civile in direzione di uno sviluppo sostenibile. http://it.wikipedia.org/wiki/Rete_sociale
Come dice Ole Scheeren, in un’intervista su Nòva: “La tecnologia non viene mai prima e non è mai per se stessa, ma non è nemmeno un semplice strumento, perché può aprire nuovi territori. L'idea è quella di lavorare simbioticamente: usare la tecnologia e far lavorare gli ingegneri in simbiosi con l'architettura”. http://www.novaonline.ilsole24ore.com/green-business/2008/07/31/11_A.php
I social network entrano proprio in questo discorso.Attualmente il colosso dei network è Facebook con quasi 2 milioni di utenti, seguito da Myspace, Netlog, Badoo, Linkein (dove si può mettere a disposizione d’altri il proprio curriculum per essere, magari, contattati da un datore di lavoro) e Twitter. L’ultimo arrivato in Italia è Intelligent people, il social network per nerd, creato basandosi su questa frase di presentazione: “Molto spesso, le persone molto intelligenti comunicano al meglio con altre persone altrettanto intelligenti”. http://www.wired.it/news/archivio/2009-04/20/intelligent-people.aspx

Come già detto, il web ha aperto diverse possibilità di contatto tra le persone. In fase progettuale un architetto deve pensare in stretta simbiosi con gli altri suoi collaboratori al fine utile di ridurre i tempi di creazione dell’edificio. Il web aiuta tutto ciò, ma i passi da fare sono ancora molti, specialmente qui in Italia, dove gli investimenti per la connessione ad internet sono ben pochi e ahimè i costi per accedere alla banda larga sono ancora troppo elevati. Per consentire una reale evoluzione, la rete via web dovrebbe essere accessibile a tutti e in qualunque luogo. In Europa, la prima città che ha iniziato a muoversi verso la creazione di una rete wireless cittadina gratuita è stata Venezia.
Il progetto è partito dal luglio 2007, si chiama Venice Connected e sono stati investiti 7 milioni di euro per stendere cavi a fibra ottica e hot-spot wi-fi in tutto il comune. La conclusione dei lavori avverrà a fine estate, l’accesso sarà gratuito per tutti i residenti. http://www.wired.it/news/archivio/2009-04/21/il-web-tiene-a-galla-venezia.aspx
L’esempio veneziano è da imitare se non vogliamo rimanere indietro; in America gli investimenti nel settore telematico sono già numerosi e città come New York possiedono da tempo una globale copertura wireless, nel bel mezzo di Central Park ogni cittadino può usufruire comodamente di una connessione a banda larga. Colpisce il fatto che in Italia una città antica e storicamente determinata come Venezia faccia da pioniere in questo campo che sa di futuro.
Anche di futuro sa la domotica, la scienza interdisciplinare che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa e più in generale negli ambienti antropizzati: per esempio si occupa di: migliorare la qualità di vita; migliorare la sicurezza; risparmiare energia; semplificare la progettazione, l’installazione, la manutenzione e l’utilizzo della tecnologia; ridurre i costi di gestione; convertire i vecchi ambienti e i vecchi impianti. Questa nuova scienza ha il benefico scopo di migliorare e semplificare il nostro stile di vita mediante la creazione di una “casa intelligente” in grado di svolgere delle funzioni autonome o programmate da noi stessi e sarà anche in grado di aiutarci a contenere gli sprechi energetici. Sarà possibile controllare la propria abitazione tramite schermi touch-screen, cellulari, computers, o attraverso la propria tv.
Sfortunatamente la tecnologia per realizzare questo “sogno” è ancora molto costosa e in fase di sperimentazione. Ad esempio in Italia a Reggio Emilia l’azienda Bticino ha acquisito uno spazio dove realizzare un’abitazione dotata di un moderno impianto elettrico My Home di Bticino a concreta dimostrazione dei vantaggi che è possibile ottenere nella vita di tutti i giorni utilizzando la tecnologia attualmente già disponibile sul mercato. BTicino è fra i più importanti produttori mondiali del settore delle apparecchiature elettriche in bassa tensione destinate agli spazi abitativi, di lavoro e di produzione, distinte in soluzioni per la distribuzione dell'energia, per la comunicazione (citofonia e videocitofonia) e per il controllo di luce, audio, clima e sicurezza.
L'offerta di Bticino oggi si basa su un sistema domotico a intelligenza distribuita, dove ogni componente è progettato per assicurare alti livelli di compatibilità con le diverse apparecchiature e gli impianti presenti nello spazio abitato, allo scopo di semplificare, rendere più flessibile ed economica la gestione delle attività quotidiane.
http://www.myhome-bticino.it/web/articolo.page?news=bticinomyhome/it_IT/browser/xml/news/news_21.xml&activepage=news.page
Il progetto di una casa ricaricabile come un cellulare grazie al sole e a materiali high-tech non è un sogno: a Settimo Torinese sta già nascendo grazie all’inventiva di Mario Cucinella. La casa da 100 mq a 100 mila euro, a basso costo, ma a misura di desiderio, a basso impatto ambientale, non è solo un bello slogan, ma il progetto di un’architettura che potrebbe essere veramente quella di un vicino futuro. È realizzata secondo i più moderni sistemi di risparmio energetico, copre tutti i suoi consumi e produce un surplus di elettricità da usare per scopi rigorosamente “puliti”.
Secondo il mio modo di vedere, il sogno della domotica e un progetto come quello di Cucinella potrebbero collegarsi e coesistere in un’abitazione che io riterrei ideale e proponibile, senza pensare che sia solo un desiderio irrealizzabile.



Bibliografia:
- L’Enciclopedia di La Biblioteca di Repubblica
- Wired n°3 Maggio 2009
- Focus n°199 Maggio 2009
- Digital Home Anno 3 - Maggio/Giugno 2009

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