giovedì 30 aprile 2009

Benedetto Bertozzi






Bertozzi Benedetto, matricola 266735


Al giorno d'oggi la tecnologia riveste già un ruolo centrale nell'architettura. Basti pensare alla tecnologia CAD (computer aided design) che permette con relativa facilità la creazione di modelli sia 2D che 3D a partire da singoli elementi strutturali fino ad interi edifici o complessi. Lo sviluppo di tale tecnologia parte nel 1963 con l'embrionale sistema Sketchpad fino ad arrivare ai giorni nostri con programmi (quali AutoCAD ed ArchiCAD, per citare i più diffusi) alla portata di tutti i professionisti.



Tale sviluppo ha portato all'introduzione del rendering, ovvero un processo di resa 3D utilizzato oggi sopratutto nei videogiochi, in architettura. Tale processo permette di farsi un'idea tramite un riscontro 3D dell'edificio progettato.

Lo sviluppo di tali software ha portato indubbi vantaggi, i principali sono senz'altro due: la velocizzazione e la maggiore qualità nella produzione del materiale grafico relativo al progetto, e la possibilità di condividere rapidamente tale materiale in formato digitale. Negli ultimi anni il tema della condivisione è divenuto centrale grazie all'eccezionale sviluppo del mezzo internet, basti pensare che durante gli anni '90 la crescita degli utenti stimata è del 100% all'anno e il numero di utenti stimati da AMD a Gennaio 2009 è di 1,5 miliardi. Una rilevante fetta degli utenti internet totali è anche parte dei cosiddetti social network, ovvero reti sociali online in cui ogni iscritto crea il proprio profilo fornendo informazioni personali quali gusti musicali, hobbies, passioni ecc...

Ad oggi i social network più diffusi sono i seguenti:


- facebook, 175 milioni di uteni nel mondo e 5,5 milioni in Italia;

gli utenti crescono al ritmo di 41,666 all'ora, 850 milioni di foto uploadate al mese, ha raggiunto in 5 anni 150 milioni di utenti contro i 38 anni del televisore e i 14 anni del cellulare
- myspace.com, 81 milioni nel mondo, 2,1 in Italia;
- netlog, 42 milioni nel mondo, 3 milioni in Italia;
- badoo, 13 milioni nel mondo, 1,5 in Italia;
- linkedin, 36 milioni nel mondo, 400 mila in Italia
- twitter, 6 milioni nel mondo, 8.000 in Italia


I social network nonostante l'enorme diffusione non possono essere equiparati alle reti sociali reali, negli anni '90 uno studio dell'antropologo inglese Robin Dunbar stabilì che una vera rete sociale non si espande oltre i 150 membri, e che le vere relazioni di amicizia difficilmente superano il numero di 15 a persona. Considerato il fatto che la media degli amici di Facebook per utente è di circa 100 e che molti utenti si avvicinano alla soglia dei 5000 amici, si capisce facilmente come tale strumento venga spesso sottovalutato dagli stessi utenti. Se usati con intelligenza i social network non si limitano alla condivisione di foto o esperienze tra “amici” bensì possono divenire strumento di condivisione e divulgazione in senso lato, servono ai medici per avere informazioni su nuovi farmaci e per mettere a punto nuove terapie, diventano pensatoi sul futuro economico del mondo, e come in questi casi i social network possono diventare un grande strumento a favore dell'architettura. Tramite la visibilità fornita da tali strumenti un architetto può condividere con altri colleghi in tutto il mondo il proprio lavoro, ma può anche dialogare a distanza con la committenza in video conferenza mostrando allo stesso tempo il progetto. La questione purtroppo non è sempre così semplice, anche se in Italia stanno nascendo iniziative in tale senso (GreenPrefab ad esempio) l'impatto di queste nuove tecnologie non è ancora totale ed incontra ostacoli non indifferenti. L'Italia è un paese dalle tradizioni radicate in cui solo le ultime generazioni sono totalmente aperte alle nuove tecnologie, mentre le altre anche se non ostili trovano spesso grande difficoltà nell'apprendimento e nell'uso del mezzo tecnologico e informatico. Per questo le vere potenzialità di internet e dei social network, ma dello sviluppo informatico e tecnologico in generale saranno apprezzabili solo tra qualche anno, quando tutte le generazioni saranno nate e cresciute considerando la tecnologia qualcosa di naturale e funzionale nella vita di ogni giorno e per questo non avranno alcuna difficoltà a servirsi del mezzo informatico e non solo.

Senza dubbio la possibilità di usufruire di una tecnologia wireless a basso costo su tutto il territorio porterebbe una notevole facilitazione dell'uso e della gestione di dati. Sfruttando terminali portatili quali PocketPC,PDA, o computer portatili di ridottissime dimensioni e basso costo (es. eee pc) si possono gestire banche dati remote da qualunque luogo, senza essere costretti alla presenza fisica in studio ad esempio ma permetterebbe la creazione di uno studio di lavoro open-space, si possono condividere idee, foto e quant'altro con tempi immediati, gestire progetti a distanza come ipotizzato da Furio Barzon, tramite la creazione di un database di elementi 3D da comporre nel processo progettuale. Ad oggi sono molti i paesi che sfruttano la tecnologia WiMAX, ovvero una rete internet a banda larga wireless, questo tipo di rete porterebbe i grandi vantaggi di una rete internet veloce senza fili e quindi utilizzabile con molta più facilità rispetto ad una rete cablata. In Italia questo tipo di connessione è consentita ma ancora non è entrata in funzione a causa di un ritardo nelle aste per l'assegnazione delle bande di frequenza.

I recenti fatti di cronaca dimostrano come l'architetto moderno debba considerare come centrali questioni quali la sicurezza degli edifici, ma anche il risparmio energetico e la qualità della vita all'interno della costruzione (domotica). Un esempio di architetto attento al risparmio energetico è Mario Cucinella che tramite il suo progetto della casa 100k, una casa da 100mq al costo di 100.000 euro, dimostra come si possa risparmiare nella costruzione e nella gestione energetica della casa. Il suo progetto prevede pannelli fotovoltaici solari, sonde geotermiche, caldaia a biomassa, pale eoliche ed altre soluzioni completamente votate alla riduzione massima dell'impatto ambientale.



Un altro esempio di progetto che ha fatto del risparmio energetico la sua bandiera è quello di Emiliano Cecchini, il quale punta sull'off-grid, ovvero la costruzione di edifici che vivono dell'energia che essi stessi producono. La differenza tra energie rinnovabili e un sistema off-grid è semplice, tale sistema infatti non dipende dalla presenza del sole o del vento, ma trasforma l'energia accumulata in idrogeno che poi viene utilizzato secondo necessità. L'altro vantaggio dell'off-grid è quello di non avere vincoli esterni, non richiede infatti allacciamenti alle reti (elettrica, fogniaria ecc...). Anche i costi sono contenuti, sia quelli di urbanizzazione sia quelli dell'impianto, l'obiettivo è quello di produrre un sistema che costi il 10% dell'edificio e con bassissimi costi di manutenzione che garantiscono un riparmio a lungo termine.


Bibliografia:

Focus n.199-Maggio 2009

Wired n.03-Maggio2009

Computer Week Web n.17




Riccardo Lunghi



Riccardo Lunghi matricola 266658

Le tecnologie che diventeranno importanti per le professioni dell’architettura possono essere innumerevoli e forse imprevedibili. Io personalmente ritengo che i rendering assumeranno sempre più importanza insieme alle stampanti 3D perché queste tecnologie forniscono un’immagine più realistica e più comprensibile anche per coloro che non fanno parte del mestiere. Un’altra importante tecnologia che si sta già utilizzando è quella dei social network. I social network sono un fenomeno che si sta sempre più diffondendo all’interno delle nostre vite. Rappresentano qualunque gruppo di persone connesse tra di loro, sia che si tratti di conoscenze casuali, rapporti di lavoro o vincolo familiari. La cosa straordinaria di questi social network è che riescono a dare in tempo reale notizie importanti, inoltre permettono a chiunque di restare in contatto con persone che si collegano da tutte le parti del mondo. I maggiori social network utilizzati per adesso sono Facebook che vanta 175 milioni di iscritti, myspace che ne ha 81 milioni e Netlog che attualmente ha 42 milioni di iscritti. Tutte queste tecnologie però si sono diffuse principalmente tra i giovani, le nuove generazioni. Secondo me infatti, soprattutto in Italia, i maggiori limiti allo sviluppo dell’informatica e delle tecnologie in un ottica più generale sono dati dalla mentalità della popolazione che per la maggior parte è chiusa e guarda con un po’ di sospetto alle nuove innovazioni. Forse il problema va anche affrontato sotto l’aspetto politico che influenza notevolmente questo campo. Se infatti i nostri politici non ritengono che le nuove tecnologie e lo sviluppo dell’informatica siano importanti non daranno mai i fondi necessari per permetterne un’evoluzione. Recentemente tuttavia ci sono stati dei piccoli passi avanti che però sono di notevole aiuto. Mi riferisco principalmente all’impegno che alcuni comuni stanno o hanno già preso per provvedere ad una rete wireless per tutta la città. Le tecnologie wireless hanno iniziato a comparire in modo più diffuso solo negli ultimi 5-6 anni e rappresentano un grande passo avanti per qualunque attività lavorativa e anche non. Per quanto riguarda la nostra professione, cioè quella dell’architetto, le possibilità sono moltissime. Quanto tempo e denaro si potrebbe risparmiare avendo la possibilità di controllare il proprio cantiere direttamente dal proprio ufficio. Come ho detto prima le possibilità sono innumerevoli, l’importante è saper usufruire delle tecnologie a nostra disposizione per migliorare l’efficienza del nostro lavoro. Le tecnologie wireless avranno inoltre un’importante sviluppo nella gestione degli edifici, sia residenziali che direzionali. La domotica infatti punta allo sfruttamento massimo delle potenzialità del computer per migliorare il confort la sicurezza e altri aspetti di chi usufruisce di questi spazi. Altri obbiettivi di queste tecnologie sono la notevole riduzione dei consumi elettrici e di ottimizzare le prestazioni richieste agli impianti. Per il momento queste tecnologie sono ancora poco diffuse ma il punto di arrivo sarà una casa intelligente magari anche autosufficiente. Potrebbe sembrare addirittura fantascienza ma la realtà è che ci stiamo avvicinando a questi obbiettivi. Nei prossimi anni nelle nostre abitazioni e nei nostri uffici queste tecnologie saranno sempre più diffuse e punteranno semplicemente a migliorare il nostro tenore di vita.


BIBLIOGRAFIA:
- Paesaggio Urbano anno XIV n°2
- Modulo n°345
- Focus maggio 2009

Gianluca Torresan

n. matricola 256978


Era il 1969 quando prese vita il progetto ARPAnet, un lontano antenato di quello che in seguito sarebbe diventato Internet.
Agli arbori, la rete era utilizzata solo per scopi militari e per molti anni rimase tale. Un’evoluzione significativa si ebbe solo a partire dagli anni ’90 con il cosiddetto Web 1.0 composto prevalentemente da siti web statici in cui era possibile raccogliere informazioni, usare e-mail e motori di ricerca, ma in cui non era possibile l’interazione con l’utente. Questo fatto fu un qualcosa di eccezionale per l’epoca, definito da Rita Levi di Montalcini come “la più grande invenzione del XX secolo”, ma il vero cambiamento avvenne agli inizi del XXI sec. con l’avvento del cosiddetto Web 2.0, ossia l’insieme di tutte quelle applicazioni online che permettono uno spiccato livello di interazione sito-utente (blog, forum, chat,…), ed è proprio in questo ambito che nascono i social network. www.apogeonline.com/libri/88-503-1055-2/scheda
L’importanza dei social network sta nel fatto che permettono lo scambio di file, opinioni e interazione tra persone legate da un interesse comune. In rete ormai sono presenti migliaia di social network, tra i più utilizzati spicca senza dubbio Facebook (175 milioni di utenti), MySpace (81 milioni di utenti), Netlog (42 milioni di utenti), Badoo ( 13 milioni di utenti), e a seguire LinkedIn, Twitter e via via tutti gli altri.
Le reti sociali permettono di dare in tempo reale notizie importanti e in questo modo stanno facendo conoscere la rete ad una massa elevata di persona che, come sostiene il sociologo Nicholas Christokis, oggi sono più di 10 milioni gli italiani che sono iscritti ad un social network a cui dedicano almeno 30 minuti al giorno. Questo tipo di utilizzo, oltre a soddisfare un’esigenza personale, fa anche in modo che le ditte interessate ad una certa conoscenza riescano a scoprire le preferenze e le esigenze degli utenti e di produrre cosi prodotti più competitivi nel mercato. Oltre a questo aspetto puramente commerciale (che inoltre aziona una serie di frodi informatiche al fine di carpire i desideri della gente) i social network stanno mostrando una utilità benefica, ossia servono ad esempio ai medici per raccogliere informazioni sull’effetto dei farmaci per mettere appunto nuove terapie, per raccogliere fondi, ecc. ( Fonte: Focus n. 199-maggio 2009)
Tutte queste reti sociali, legano gli utenti a seconda degli interessi personali (chi li utilizza per relazionarsi, scambiarsi opinioni, foto e quant’altro con amici, chi per cercare l’anima gemella, chi per trovare/offrire lavoro,…). In ogni campo, come può essere l’architettura, questi mezzi possono rivelarsi in carburante per far decollare questo settore. Se l’architettura riesce a svilupparsi di pari passo ad Internet, potrebbe godere di numerosi vantaggi. Queste tecnologie, che ancora non sono state pienamente recepite nel campo lavorativo possono essere sfruttate per ottimizzare al meglio il tempo e il modo di lavorare. Fino ad ora l’architetto è sempre stato visto con il suo ufficio ben collocato nel territorio, che opera in un’area limitrofa al luogo di lavoro, che produce, stampa ed espone il lavoro cartaceo al committente, avvalendosi casomai di consulenze esterne di tecnici esperti con cui scambia documenti cartacei o informatici al massimo via posta elettronica. Attraverso l’uso di queste nuove tecnologie, tal modo di operare subirebbe un’evoluzione radicale. Questo non significa che tale figura dell’architetto è destinata a scomparire, perché sempre esisterà lo studio di progettazione che segue le esigenze della cittadinanza locale ma, partendo prima di tutto da chi opera su scala più ampia, è destinata a cambiare. Con l’avvento delle nuove tecnologie in concetto dell’ufficio inteso come luogo fisico verrà ampiamente rivalutato. Grazie anche ai social network ed ai sistemi che operano in maniera simile sarà possibile l’interazione tra i vari soggetti operanti nello stesso progetto anche se collocati in luoghi distanti tra loro. Sarà dunque possibile (come già in minima parte sta avvenendo) avere il sito lavorativo in un Paese ed avere tutti gli operatori del progetto provenienti da Paesi diversi. Non sarà più necessaria la presenza fisica di progettisti e calcolatori sul posto ma tramite l’interazione in rete tra i vari soggetti il progetto potrà essere aggiornato e scambiato anche tra luoghi lontani.
Un’altra funzione importante che possono avere i social network è di raggruppare gli esperti del settore in gruppi e quindi poter scegliere il miglior partner lavorativo o l’esperto competente per una determinata operazione tra migliaia di possibilità analizzando tutti i dati disponibili (feedback, esperienza, età, qualifica,…)
(Fonte: Focus n. 199-maggio 2009)
Grazie a queste innovazioni, a programmi 3D e di realtà virtuale, il committente (e tutti gli interessati) potrà vedere ed “iniziare a vivere” la nuova costruzione già prima che la sua edificazione abbia inizio, potrà decidere anticipatamente interagendo con il progettista telematicamente determinate scelte progettuali, finiture, nonché l’impatto ambientale che il manufatto avrà sull’area circostante. Ogni cosa potrà essere decisa anticipatamente vedendone già il risultato. Insomma, potrà essere visto il futuro. In questo campo, un grosso aiuto potrà arrivare dalla tecnologia wireless.
Questo termine indica i sistemi di comunicazione tra dispositivi elettronici, che non fanno uso di cavi e trasmettono principalmente attraverso onde radio. L’importanza di questo sistema è dato dal fatto che elimina tutta quella serie di cavi che obbligano l’utente a star fermo in una postazione per poter ricevere il segnale e ne permette invece la mobilità nel territorio.
Attraverso questa tecnologia è possibile inoltre la creazione di una rete locale senza fili, cosiddetta WLAN (Wireless Local Area Network), ossia tutte le reti locali di computer che non utilizzano dei collegamenti via cavo per connettere tra loro i terminali (host) di una rete. La novità sta nel fatto che, come citato poco fa, la fisicità del luogo di lavoro perde ancor più di importanza. In ogni luogo, se supportato da segnale, è possibile connettersi ad una rete e scambiare informazioni con i soggetti interessati. Un architetto può lavorare, paradossalmente, in ogni come e in ogni dove e può scambiare dati e opinioni con un soggetto che sta ad una considerevole distanza da lui.

Tale fatto è supportato dallo spopolamento sul mercato dei net-book che, a differenza dei note-book, sono di dimensioni notevolmente ridotte con la possibilità di trasportarli e di utilizzarli dovunque comodamente. Questi dispositivi contengono un chip, definito Atom, di dimensioni pari a mm. 13x14, che permette la massima miniaturizzazione dei dispositivi. Per cui, se il mercato dei net-book sta prendendo sempre più terreno, non è da escludere che presto ci troveremo in tasca dispositivi grandi come telefoni cellulari ma con la potenza e la capacità di un computer. Grazie a questa tecnologia sempre più “ergonomica”, lo studio di un architetto può semplicemente venire spostato dovunque, anche direttamente in cantiere o dove ce ne sia bisogno e può così operare in qualsiasi momento, qualunque sia la sua posizione. ( Fonte: Jack n.105 maggio 2009)
Tutte queste tecnologie citate fin d’ora produrranno l’effetto di velocizzare e ottimizzare l’organizzazione dell’intero processo di progettazione e di produzione, attraverso una maggior interazione tra i soggetti, di scegliere chi dovrà far parte del progetto in base alle necessità e alle esigenze e di scegliere su una vasta scala, e di ottimizzare infine il costo, avendo fin da subito una visione precisa del valore finale , evitando inutili sprechi grazie alla continuo aggiornamento in tempo reale di tutti i soggetti.
L’evoluzione di queste tecnologie permette di sviluppare un’altra scienza, la domotica, che si occupa dello studio delle tecnologie atte a migliorare la qualità della vita nella casa, la sicurezza, risparmiare energia, semplificare la progettazione, la manutenzione e l’utilizzo della tecnologia, ridurre i costi di gestione. http://www.domotica.it/
Tale scienza è un’intelligenza applicata alla casa, con dei sensori autonomi, in grado di operare secondo un algoritmo impostato dall’utente sulla base delle sue abitudini ed esigenze, di comfort, energetiche, logistiche e funzionali. I campi in cui la domotica può trovare applicazione saranno su riscaldamento e raffreddamento, automazioni, illuminotecnica, sistemi di irrigazione, sicurezza, telefonia ed elettrodomestici. Questi sistemi funzioneranno in base alle esigenze dell’utente, ad esempio, per quanto riguarda il riscaldamento, mantenere la temperatura costante ed azionarsi a seconda di una programmazione, le luci si spegneranno automaticamente dove non c’è presenza umana, e stessa cosa per tutti gli altri sistemi. http://titano.sede.enea.it/Stampa/skin2col.php?page=eneaperdettagliofigli&id=31
Altro punto importante che viene preso in considerazione con la domotica è il costo e le spese, che vengono giocoforza messi in relazione con il problema ambientale. Solamente con l’introduzione dell’intelligenza domotica in una abitazione i costi di gestione vengono ridotti visto l’eliminazione degli sprechi. Ma inoltre, se questa tecnologia viene affiancata ad un modo di pensare e progettare ecocompatibile ecco che i costi vengono ulteriormente ridotti. Tutto questo è possibile utilizzando innovazioni che sfruttino le energie prodotte dall’ambiente, pannelli fotovoltaici che oltre a sfruttare le radiazioni solari per riscaldare permettono, attraverso il sistema “solar cooling” , anche di raffreddare, impianti di accumulo acqua, sistemi di fitodepurazione, caldaie con timer ad azionamento programmato, pannelli solari ed altre tecnologie che permettono di creare un’abitazione “off-grid”, ossia autonoma, in completa autosufficienza.
Tutto questo sarà possibile se la casa, che sfrutta l’energia ricavata dall’ambiente, tramite la domotica riesce a ridurre l’utilizzo delle risorse evitando gli sprechi e riducendo cosi i costi di gestione e l’impatto ambientale (Fonte: Wired n.3 – maggio 2009).
In Italia questa evoluzione sta avvenendo più lentamente rispetto agli altri paesi europei principalmente per due motivi:
Il motivo più importante sta nel fatto che l’Italia è sotto la media europea per quanto riguarda l’innovazione , il nostro Paese investe in ricerca e sviluppo meno della metà delle industrie europee e circa 1/3 di quelle USA.
Manca totalmente una politica a favore delle nuove tecnologie. Addirittura si cerca di andare contro la rete! In parlamento è stata presentata una proposta di legge (Disegno di Legge Levi-Prodi) approvata dal consiglio dei ministri ma non ancora approvato in forma definitiva , secondo la quale chiunque abbia un sito o un blog della registrarlo al ROC, un registro dell’Autorità delle Comunicazioni, produrre certificati, pagare un bollo, anche se l’informazione è senza scopi di lucro. In questo modo la politica italiana cercare di tarpare le ali alla libera informazione cercando il controllo totale anche su questa fonte.
Poi, oltre a questi problemi, c’è, a mio parere, una mentalità di fondo retrograda. Il detto, non abbandonare la strada vecchia per quella nuova, in Italia è una convinzione. Solo una piccola parte delle aziende è disposta a mettersi al passo con altri Paesi tecnologicamente più avanzati. Per il resto, la paura (o comodità) di cambiare un sistema collaudato (ma antico) fa in modo che non sia il Paese a cercare l’evoluzione ma sia quest’ultima che costringe il Paese ad avanzare.
In conclusione, il mondo tecnologico e dello sviluppo è in continua evoluzione, ma solo rimanendo al passo con esso possiamo arrivare ad un nuovo modo di pensare, costruire e progettare il futuro.

Fonti:
- Focus n. 199 - maggio 2009
- Jack n.105 - maggio 2009
- Wired n.3 - maggio 2009

Zampieron Giovanni

Giovanni Zampieron N° 267087

Noi ragazzi di oggi “nati con il computer” viviamo in un epoca in cui le parole chiave sono COMUNICAZIONE ED INTERAZIONE.

La diffusione dei computer e, in modo particolare, di internet ha cambiato il modo di lavorare in molti settori, mentre in altri come quello dell’architettura le cose sono rimaste più o meno invariate. Tuttavia la continua evoluzione delle tecnologie e dell’informatica non ha potuto non coinvolgere nel grande cambiamento generale anche il settore dell’architettura.

Al giorno d’oggi, infatti, la comunicazione gioca un ruolo fondamentale in tutti i settori. Assistiamo ad una continua evoluzione delle comunicazioni che ci danno la possibilità di interagire con una o più persone in tempo reale in modo economico o, addirittura, del tutto gratuito come, per esempio, attraverso l’utilizzo di skype.


L’ultima evoluzione della comunicazione informatica è rappresentata dalla nascita dei social network.

Il termine social network definisce un gruppo di persone unite tra loro da comuni interessi, legami sociali quali quelli che nascono da conoscenze casuali, da vincoli familiari, rapporti di lavoro, appartenenza a comunità di pratica, partiti politici ecc. La rete sociale è stata al centro di studi multi disciplinari in sociologia, psicologia, antropologia ecc. Il termine rete sociale in Internet ha finito per definire e identificare ambiti applicativi e luoghi nei quali è possibile, grazie alla tecnologia, cercare, entrare in contatto, attivare e coltivare legami, conversazioni, scambi sociali e professionali finalizzati a qualche valore d’uso o ritorno personale.

In questo momento i social network hanno raggiunto una tale diffusione da essere quasi impossibile stilarne un elenco completo ed esauriente. Ad ogni modo è possibile farsi un'idea piuttosto realistica della grande quantità di persone che ne usufruisce concentrandoci sui tre network con maggior numero di iscritti su scala mondiale:

- facebook, 175 milioni di utenti nel mondo e 5,5 milioni in Italia;
- myspace.com, 81 milioni nel mondo, 2,1 in Italia;
- netlog, 42 milioni nel mondo, 3 milioni in Italia;

Tralasciando il dibattito morale, se pur importante, dell’utilità o fugacità di questi social network è molto importante sottolineare come queste reti siano in grado di mettere le persone in immediato contatto tra di loro dando loro la possibilità di interagire nei modi più svariati: coltivare interessi comuni; mantenere rapporti con conoscenze distanti geograficamente; ritrovare vecchie amicizie; promuovere eventi di ogni tipo e molto altro ancora. Ma gli utilizzi possibili non si fermano soltanto al campo dell'intrattenimento, bensì possono essere verificati anche in ambito professionale e lavorativo.

Come detto in apertura l’avvento di internet non ha rivoluzionato il volto dell’architettura - in quanto le conoscenze, le abilità e le esperienze necessarie ad un buon architetto non sono in alcun modo sostituibili - ma in ogni caso si è affermato come valido strumento di ricerca arrivando a cambiare radicalmente il metodo di lavoro dell’architetto.



Tuttavia le nuove tecnologi sviluppatesi sono diventate fondamentali per l'architettura. basti pensare ai software che oggi permettono ad un architetto di progettare un edificio tutto al computer ed in 3D; è possibile, inoltre, porre l'edificio direttamente nel contesto naturale in cui verrà costruito. Le tecnologie che, a mio parere, saranno importanti nel campo dell'architettura sono quelle collegate al rendering, ovvero la resa 3D delle abitazioni.

Per capirlo è sufficiente prendere come esempio il grande Frank O. Gehry, uno degli architetti più all'avanguardia a questo proposito e noto per i suoi lavori sviluppati grazie a software di ultima generazione da lui stesso sviluppati e brevettati. Questo ci fa capire, inoltre, come l'architetto non lavori più da solo al proprio progetto, isolato all'interno del proprio studio, ma ha la possibilità di collaborare con altri colleghi e altri studi in modo da raggiungere il proprio obbiettivo più rapidamente, anche grazie ai software, e possibilmente abbassando i costi. Questa relazione professionale permette, inoltre, uno scambio di esperienze che arricchisce gli architetti conivolti prima di tutto e , di conseguenza, ha influenza positiva anche sul progetto a cui questi stanno lavorando.

Mi riferisco in particolari ai casi in cui architetti di diverse nazionalità e con tradizioni e patrimonio culturale differenti riescono a collaborare e a condividere e confrontare le proprie idee: in questi casi l'apporto della comunicazione tramite web è fondamentale e permette uno stretto rapporto professionale senza la necessità di una vicinanza fisica. Per questo l'uso di internet è fondamentale per abbattere distanze e barriere e contribuisce in maniera fondamentale all'evoluzione dell'architettura. Inoltre l'architettura dovrebbe essere sempre ricettiva nei confronti dell'innovazione tecnologica, anche quella non strettamente legata alla progettazione. Ad esempio rivestirà grande importanza nel prossimo fututo l'applicazione degli studi di domotica. La domotica è una scienza che ha come scopo principale il migliorare la qualità della vita dell'uomo, in particolare all'interno dei suoi spazi abitativi - il suffisso domos, infatti, significa casa in graco. Ciò vuol dire migliorare la sicurezza, aumentare il confort, ridurre i costi e risparmiare energia sfruttando tutto ciò che le tecnologie più avanzate possono offrire: ovviamente si tratta di una scienza ricca di possibilità per l'architetturae che va adeguatamente sfruttata e, anzi, anche ampliata - come sta accadendo recentemente - ai mezzi di trasporto, navi e aerei in particolare.




bibbliografia:

-Computer arts, Maggio 2009

-Frank Gehry, Creatore di sogni - feltrinelli '05

-L'arca 02/2008


Luca Pontoni

Ottimizzare i livelli di comunicazione in maniera definitiva ed internazionale ..credo sia questo lo stadio finale del socialnetwork , e considerando le cifre che hanno raggiunto in questi giorni viene da dire ironicamente che come risultato fino ad ora raggiunto non sia poi così malaccio.
Dato per certo è che da sempre le reti di comunicazione, per ultima internet, sono state create per migliorare e diminuire i tempi di “dialogo lavorativo”, il fatto di poterle migliorare in maniera facile, intuitiva e libera a tutti, mettendo in contatto il mondo, è una cosa che di certo scomoda non può essere.

Se un tempo si diceva che internet era una porta aperta sul mondo, ora si può dire che i socialnetwork siano tutte le piccole porte di chi il mondo lo abita.

Ed è proprio questo un esempio di ciò che la tecnologia vuole raggiungere, ossia la definizione più assoluta del dettaglio; la tecnologia a differenza dell’arte, per esempio, continua i suoi miglioramenti con la definizione sempre più alta del dettaglio e basa i suoi stimoli sulla semplicità d’uso e sulla ricerca della perfezione.

Detto ciò si può dire che la tecnologia cresce in maniera inversamente proporzionale ai tempi di lavoro, più la tecnologia è evoluta più il tempo di elaborazione, lavorazione ed esecuzione è breve e così è in ogni tipo di lavoro, esempio particolare il lavoro dell’architetto ha da ringraziare questo tipo di evoluzione tecnologica in quanto programmi di progettazione oramai accessibili a chiunque abbiano alleggerito di molto il carico di questo lavoro.

Mentre qualche decennio o meglio qualche anno fa lo studio di un architetto era un luogo reale dove le idee venivano a confrontarsi in maniera quasi intima, ora lo studio è diventato un luogo virtuale dove immagini, disegni e idee viaggiano da un luogo all’altro del mondo mettendo in contatto istantaneamente opinioni ed esperienze diverse concentrando di molto il tempo reale per la progettazione e la conseguente costruzione.

Sembra evidente che la parola chiave che deve dominare nel mondo dell’architetto di questi tempi sia "rapidità", personalmente credo che questo termine si debba fermare allo scambio di opinioni e definizioni, il fatto di riuscire a creare un qualcosa senza più toccare un foglio ed una matita anche dopo la creazione di essa fa sicuramente perdere il fascino al lavoro stesso, penso che un idea non possa nascere da un programma ma che invece grazie ad esso possa essere modificata e migliorata ..penso che il lavoro dell’architetto debba rimanere sempre un po’ con le mani impegnate e “sporche” nel testare e conoscere di persona ciò che lo circonda, conoscere i materiali che userà nel costruire un opera, sentire e vedere di persona come la luce gli dia vita, cose che in una foto sono facili da travisare, sono azioni che fanno parte dei grandi maestri dell’Architettura Louis Kahn, LeCorbusier, Frank Lloyd Wright e più attuali Tadao Ando e Renzo Piano che basano le loro conoscenze soprattutto sulla propria esperienza, che è una delle cose che fortunatamente si può solo spiegare ma non imparare. A noi oggi ed in futuro viene e verrà data la possibilità di usufruire di aiuti tecnologici per la creazione di un idea tramite appunto l’aiuto istantaneo del mondo ..oggi ed in futuro si tratterà sempre e comunque di valorizzare se stessi e la propria essenza, senza perdere troppo tempo a dividere le cose buone dal cattive Friedrich Nietzsche affermava “bisogna imparare a diventare ciò che si è”.









Michela Benedetti



n.matricola 266685

L’era in cui viviamo può essere definita l’era dell’informazione e in quest’ultima l’informatica, essendo per definizione lo studio dell’informazione, ha un ruolo fondamentale e dominante. Grazie all’elettronica e all’invenzione di Internet si è riusciti a cambiare il modo di fare circolare le informazioni. Le notizie ora possono essere conosciute da tutti in tempo reale direttamente da casa e questa è una grande conquista, che può essere paragonata a quella della scrittura prima e della stampa poi. La tecnologia ha quindi azzerato il tempo lineare a favore della simultaneità (Perbellini, Pongratz). Dato che l’informazione è anche la materia prima dell’ architettura, l’evoluzione della sua diffusione non può che essere di giovamento per il lavoro dell’architetto. Quest’ultimo infatti grazie a motori di ricerca come Mace (Metadata for Architectural Content in Europe, una specie di google degli architetti se così si può definire) ha la capacità di osservare le opere (projects) dei grandi architetti costruite in tutto il mondo grazie alla visualizzazione virtuale. Inoltre grazie alla piattaforma digitale può mantenersi in contatto con i componenti del suo team di progettazione quando questi si trovano lontani da lui, dislocati in diverse parti del mondo. In questo modo nonostante le distanze è possibile lavorare al progetto senza quelle difficoltà che la lontananza prima avrebbe creato. Un altro metodo per restare in contatto con chi si trova fisicamente lontano da noi lo offrono i social network (tra i più importanti Facebook). Qui non solo si può interagire con chi già si conosce: si possono fare nuove conoscenze, d’amicizia e anche lavorative. È una piattaforma innovativa e che avrà sempre nuove opportunità da offrire, dove anche gli architetti potranno entrare in contatto con realtà diverse e con i Grandi Maestri, con i quali dialogare e a cui chiedere informazioni se questi risultano essere disponibili. Ogni grande azienda ormai punta molto sui social network, grazie ai quali può avere notizie sulle richieste di mercato e mediante i quali potrà cercare e trovare il personale specializzato da assumere per lavoro: esistono infatti anche social network professionalizzanti come XING o Linked in. Ad aumentare la possibilità di restare collegati ad Internet e quindi con il mondo intero c’è la rete wireless, che trasmette le informazioni e i dati tramite onde radio a bassa frequenza (Wi-Fi) o infrarossi (IrDA). In questo modo non si è più legati ad un posto ed è possibile muoversi liberamente nel campo coperto dal segnale senza perdere la connessione: altri dispositivi che ne fanno uso sono radio, televisione, cellulari, televisione satellitare, anche le stampanti, i plotter, i mouse senza fili. Quindi l’architetto non si serve dell’informatica solo per interagire con il mondo esterno: la utilizza anche come strumento di progettazione nel vero senso della parola. Inizialmente questo era possibile solo per le grandi aziende, ma successivamente, dato l’aumento della potenza delle macchine e il successivo calo dei prezzi e l’aumento di operatori istruiti nel settore, è stato possibile portare l’informatica anche nelle unità di piccolo calibro. Così a poco a poco sembra che sempre di più il computer si stia sostituendo al tecnigrafo per la stesura di elaborati grafici(Cinzia Talamo) e sarà sempre più vicina una generazione di “paperless” architetti, che utilizzerà per tutte le fasi di progettazione il computer. Infatti, per citare una affermazione di Maria Rita Perbellini, “la matita da sola non è più…oggi lo strumento per fare architettura”.

É probabile anche che pure la fase dello schizzo non si farà più con la matita sul foglio sarà usata la tavoletta digitalizzatrice, che, se inizialmente era legata al solo ambito del disegno tecnico, grazie a apposite modifiche ora è molto versatile anche per il disegno a mano libera.

Però ancora adesso c’è, verso queste apparecchiature tecnologiche e verso l’informatica, da parte delle persone una certa diffidenza legata alla natura psicologica umana: l’uomo ha paura di perdere il controllo su questi strumenti. È un timore comunque che l’uomo ha provato di fronte a tutte le novità(es. nei confronti della stampa, che avrebbe potuto a poco a poco a far perdere la memoria), e per perdere questo timore è necessario solo aspettare che l’informatica sia totalmente interiorizzata e che entri nella vita quotidiana di tutti. Oltre a questa diffidenza, per quanto riguarda l’Italia, a limitare lo sviluppo dell’informatica entra in gioco dell’altro. Diversamente che nei Paesi come gli Stati Uniti e il Giappone, in Italia non sono presenti grandi aziende come l’IBM: ci sono solo microimprese gestite da imprenditori vecchi, poco aperti e interessati alle novità tecnologiche rispetto ai giovani. Questo motivo, aggiunto al fatto che lo stesso Stato non fornisce i contributi necessari alla ricerca e al fatto i consumatori sono relativamente indifferenti verso le novità informatiche, fa sì che l’Italia dal punto di vista tecnologico risulti indietro. Nonostante la situazione negativa italiana, l’Italia può vantare di una compagnia all’avanguardia: Collaboratorio. Quest’ultima, che ha sede presso il Parco scientifico VEGA di Venezia, cerca di riunire insieme, di fare dialogare tra loro tutti i protagonisti del progetto, dal committente all’utente dall’architetto all’ingegnere, dalle ditte produttrici di materiale alle imprese di costruzione. Collaboratorio sta ora cercando di mettere a punto GreenPrefab, con il quale si vuole innovare il processo di progettazione e costruzione, grazie all’utilizzo di tecniche digitali. Questo per poter garantire alle persone edifici e costruzioni di qualità e contemporaneamente a costi vantaggiosi, confortevoli, ecosostenibili, e “intelligenti”. A rendere la casa “intelligente” è l’utilizzo della domotica. La domotica nel futuro sarà usata sempre più su larga scala: essa rende la casa più sicura(ci sono sistemi antifurto sempre più sofisticati, collegati direttamente alla centrale operativa della polizia oltre che al telefono del proprietario dell’appartamento), più confortevole(grazie a sensori automaticamente si regola la temperatura interna della casa, scendono le tapparelle quando entra troppa luce,etc.) e meno dispendiosa(questi accorgimenti aiutano a diminuire il consumo di energia). A seconda che sia utilizzata per abitazioni o per edifici direzionali la domotica si divide in home automation e building automation e presenta caratteristiche differenti perché è molto diversa la scala presa in considerazione e di conseguenza sono diversi gli utenti che programmano e controllano il sistema. Però in generale l’edificio che presenta tecnologia avanzata è un edificio dotato di un computer centrale( simile al cervello umano) che tiene sottocontrollo tutte le funzioni svolte all’interno. Per rendere sempre più ottimali gli impianti ora si sta cercando di unificare tutte le reti che trasportano informazioni in un unico canale così da permettere ad attrezzature diverse di dialogare tra loro. Per la progettazione di un edificio tecnologico, il progettista deve collaborare con una figura specializzata nella creazione di questi impianti, l’impiantista di sistema (system integrator) e quindi l’introduzione della domotica nell’abitazione ha cambiato radicalmente il modo di fare architettura. La domotica inoltre, come le reti wireless che tra l’altro utilizza, può essere di grande aiuto alle persone disabili che, non potendosi alzare, possono monitorare gli oggetti della casa senza muoversi.

In conclusione Internet e l’informatica non cambia il lavoro dell’architetto, bensì lo arricchisce, perché permette di conoscere ciò che accade nei Paesi del mondo, le nuove tendenze, i nuovi orizzonti dell’innovazione in tempo reale senza dover fare viaggi;e permette di progettare tenendo conto della sostenibilità e dell’economia (molto importanti nella società contemporanea), senza trascurare la qualità architettonica che ogni edificio deve avere.



BIBLIOGRAFIA

Valerio Travi, Tecnologie avanzate, costruire nell’era elettronica, testo & immagine, Roma?, 2002.

Talamo Cinzia, Le nuove strade dell’inventiva progettuale, in Aa. Vv., Seminari di cultura tecnologica della progettazione, ed. CittàStudi, Milano, 1993.

Alessio Erioli, Hyperarchitettura: reale/virtuale nella progettazione architettonica, Alinea Editrice, Città di Castello (Perugia), 2005.

Paolo Gosparini

Paolo Gosparini
matricola: 267348

SCENARI DIGITALI

Negli gli ultimi decenni abbiamo vissuto e stiamo ancora vivendo una grandissima, sempre più veloce, evoluzione della tecnologia; il computer ne è la dimostrazione.

Il computer infatti è la base di tutte, o quasi, le tecnologie utilizzabili dall'architetto: senza computer infatti non si potrebbero elaborare i dati inviati da, per esempio, laser scanner, oppure non si potrebbe inviare l'imput di stampa ad una stampante 3D; grazie al computer si possono utilizzare tutti quei software per la rappresentazione 2D, modellazione 3D e rendering che diventeranno sempre più importanti, per l'architetto, grazie al loro continuo sviluppo e miglioramento: adesso è possibile fare delle animazioni 3D dei propri elaborati; in futuro, se trova applicazione in campo dell'architettura, si potrà presentare il proprio lavoro tramite l'ologramma, tecnologia già applicata in diversi campi, ma ancora in via di sviluppo.

Nonostante questo esponenziale sviluppo delle varie tecnologie, molte persone creano una specie di “legame affettivo” con lo strumento lavorativo che utilizzano, non aprendosi alle nuove esperienze tecnologiche, creando quindi un limite non solo a loro stessi ma anche a tutto il sistema, che in loro trova un vicolo cieco.

Il computer non è solo software o tecnologie annesse, ma è anche Internet, “la rete delle reti”, che ebbe come progenitore ARPANET (storia di Internet). Internet è stato un fenomeno che ha completamente “sconvolto” il nostro modo di vivere e lavorare, oltre infatti ad essere un pozzo di informazioni è anche una miniera di possibilità. Con la nascita dei social network è possibile condividere informazioni, foto, video, riallacciare i legami tra persone che si sono perse di vista e favorire le relazioni tra coloro che già si conoscono. Myspace e facebook sono i due più grandi social network. Myspace ha il maggior numero di iscritti(253,145,404) , mentre facebook (200.000.000) sta avendo un affluenza esponenziale cercando di raggiungere il numero di iscritti di myspace.LINK Esistono anche altri tipi di social network, come likedIn (35,000,000 ), detti professionali: creando un account e compilando il proprio curriculum entri in un social network in grado di darti grandi opportunità lavorative e di collaborazione.

Purtroppo Internet non è accessibile a tutti a causa sia della mancanza di copertura di rete wireless pubblica sia, in certi paesi, della linea che non arriva. La mancanza di copertura wireless pone un grande limite all'ottimizzazione dei processi di progettazione e produzione dell'architettura: grazie alle connessioni wireless è possibile interagire in tempo reale tramite piattaforme digitali tra più collaboratori come avviene per la Green Prefab, per esempio. Con la possibilità di connessione wireless si avrebbe anche la possibilità di essere sempre connessi alla propria casa per sapere sempre quello che succede. La casa domotica è un grande vantaggio sia in funzione del comfort che dell'economia; infatti, grazie all'ausilio di tecnologie applicate all'ambiente umano, attraverso un sistema centralizzato e comandato a distanza, si ottengono numerosi vantaggi come il risparmio energetico attraverso il controllo automatico degli impianti di riscaldamento e di illuminazione, maggior sicurezza attraverso l'automazione dei controlli quali rilevatori di gas o fumo, intrusioni, intrattenimento attraverso la centralizzazione di hi-fi, dvd, tv, proiettore.


Fonti cartacee:
-Modulo n°345, ottobre 2008
-Paesaggio Urbano, marzo-aprile 2005
- Computer idea n°220 settembre 2008

Gianluca Facchinelli

matricola 266880

Nel procedere alla mia ricerca mi sono imbattuto in un libro:”digital habitat” a cura di Paolo Martegnani, che non conteneva la risposta al mio indagare, bensì era esso stesso la risposta. Infatti questa pubblicazione è l’esempio materiale di come le nuove tecnologie in campo informatico potranno aiutare il mondo dell’architettura.
Il volume è frutto di un’iniziativa promossa dal Dipartimento di progettazione e studio dell’architettura dell’Università degli Studi Roma Tre. Partendo dall’osservazione che al giorno d’oggi il digitale ha ormai cambiato il nostro modo di vivere, Paolo Martegani si propone di intraprendere una ricerca più ampia possibile riguardo il processo di digitalizzazione nei vari ambiti dell’architettura.
Al fine di garantire la massima pluralità di punti di vista il progetto prevede la collaborazione di 23 addetti ai lavori italiani sparsi in tutto il mondo. A questo punto la mia ricerca diventa quasi una meta ricerca, vale a dire una ricerca riguardante il modo di ricercare (mi venga perdonata la ripetizione). Infatti gli architetti coinvolti nel progetto sfruttano come strumenti di indagine proprio l’oggetto dell’indagine stessa cioè l’informatica.
Oltre agli ormai classici mezzi di comunicazione come blog e mail è stato fondato dagli organizzatori un network con diverse finalità:
- Superare le barriere spaziali
- agevolare un più rapido scambio di idee ed esperienze
- far conoscere tra di loro i vari componenti
- dare la possibilità all’architetto di trovare in un altro capacità complementari alle sue
- aiutare la formazione di gruppi di lavoro
- consentire contatti in tempo reale
- mettere e mantenere in contatto gli addetti ai lavori
il libro che ora è qui vicino a me è dunque il risultato di una ricerca svolta da oltre venti architetti sparsi in altrettanti paesi diversi, ma la distanza e la diversità tra i componenti ha prodotto comunque un elaborato organico grazie alle nuove tecnologie che permettono un lavoro di equipe.


Un altro vantaggio che la rete può dare al professionista e quindi anche agli architetti è quello della visibilità:“Perciò, anche se il numero assoluto delle persone di talento potrebbe essere sempre quello, il blogging ne accorcia il tempo della scoperta”.
Riguardo questo tema parlerò di un museo online (newitalianblood.com) il cui scopo è dare visibilità in rete all’architettura ed ai suoi autori e far uscire dall’anonimato giovani architetti di talento. Questo sito nacque nel 2001 e fu il primo network interattivo di architettura ed arti visive. I partecipanti usano il sito con un duplice scopo: come vetrina per le proprie idee e come luogo di scambio e di osservazione.
La pubblicazione di un proprio lavoro è gratuita e dà una grande visibilità in quanto appare subito nella homepage.
Ad oggi i 25000 iscritti hanno pubblicato oltre 2500 progetti, 800 dei quali sono stati premiati. Il sito è visitato regolarmente da utenti di 95 paesi diversi ed è stato recensito dai maggiori esperti del settore.
Il network è utilizzato dai migliori architetti under 36 italiani, i quali 7 volte su 10 lavorano oltre confine. Per questi www.newitalianblood.com è un mezzo unico per farsi conoscere in quanto non c'è nessuna censura nè limitazione ai progetti che vengono caricati.
Nel 2001 il sito varò la prima edizione del Virtual museum international interactive competition, un concorso via web, definito da Valentina Piscitelli come "strumento di promozione della ricerca tra arte, architettura e design interattivo gestito completamente in rete". Gli stessi partecipanti affiancati da una giuria hanno il compito di selezionare e votatare i migliori 50 progetti con un meccanismo di votazione totalmente trasparente. Il concorso ebbe successo e vi parteciparono oltre 250 iscritti provenienti da 30 paesi diversi.



bibliograzia:
blog! - David Kline e Dan Burstein
Poetiche della comunicazione - Maia Engeli
Digital habitat - Paolo Martegani

Teo Monica

Teo Monica n matricola 267268

Oggi i social network permettono di dare in tempo reale le notizie importanti; gli attentati terroristici di Mumbai sono stati raccontati su Twitter prima che sul tg.
Grazie a reti come Linkedin si può trovare lavoro e verificare l’attendibilità di un curriculum.
I social network permettono all’utente di registrare gli account degli amici, pubblicare foto e video.

“il network consiste in un qualsiasi gruppo di persone connesse tra loro da diversi legami sociali, che vanno dalla conoscenza casuale, ai rapporti di lavoro, ai vincoli familiari.”(www.wikipedia.it)

Nati 14 anni fa, negli ultimi tempi i social network hanno avuto una crescita vertiginosa , oggi sono oltre 10 milioni gli italiani iscritti a social network, a cui dedicano almeno 30 minuti al giorno.
I social network più usati sono:

Facebook
Con 175milioni di utenti nel mondo 5.5milioni in italia
Viene usato per connettersi agli amici, per ritrovarne altri del passato, si condividono foto e video

Myspace
Con 81milioni di utenti, 2.1 milioni in italia
Usato da artisti(specie musicisti) che vogliono farsi conoscere pubblicando le loro opere

Netlog
42 milioni di utenti, 3milioni in italia
Viene usato per connettersi agli amici, per ritrovarne altri del passato, si condividono foto e video

Badoo
13milioni di utenti, 1,5 milioni in italia
Inserendo i propri dati si puo essere messi in contatto con persone affini per età e gusti

Linkedin
36 milioni di utenti, 400mila in italia
È una rete di persone conosciute e ritenute affidabili in ambito lavorativo

Twitter
6milioni di utenti, 8 mila in italia
Sito con bacheche personalizzate in cui ogni utente può pubblicare messaggi di 140 caratteri
Per gli altri social network si può consultare la social network list.
(focus n 199-maggio2009)

La tecnologia digitale sta creando un nuovo modo di relazioni tra le persone;anche se il web e la tecnologia vengono ancora visti con diffidenza.
Nonostante i buoni propositi l’Italia, rimane all’ultimo posto tra i paesi più sviluppati riguardo l’uso efficiente delle tecnologie per l’informazione e la comunicazione. (focus n 199 maggio 2009)
La tecnologia è ancora ritenuta una cosa per pochi e poco affidabile inoltre internet veloce e altre tecnologie non sono ancora accessibili a tutti.

Lo sviluppo tecnologico comunque non riguarderà solo il web, anche nell’ambito dell’architettura,grazie alla tecnologia, gli scenari stanno cambiando.
La tecnologia digitale ha influenzato il modo di progettare aprendo l’architettura verso nuove prospettive.
L’architetto dovrà imparare ad usare al meglio gli strumenti digitali come il CAD, il CAM,la grafica bitmap e vettoriale .
La progettazione si allontanerà dal classico e ormai superato studio di architettura per uscire dalla realtà territoriale, l’architetto potrà proporre il suo lavoro in tutto il mondo e collaborare con colleghi di altri continenti.
(www.architettura.it)
Si verranno creare delle piattaforme digitali con un sistema di collaborazione delle parti, come il progetto di Green prefab by collaboratorio, con un processo di gestioni delle fasi di un progetto dove i vari settori vengono integrati per raggiungere maggiori prestazioni a minor costo, l’obbiettivo di Green prefeb è creare architetture, in modelli prefabbricati,intelligenti, interattive, che controllino i costi.(www.geenprefab.com)

L’architetto digitale deve dunque fare un architettura aperta e mettersi in dialogo con ingegneri , artisti , grafici e condividere istantaneamente mediante la tecnologia WLAN( Wireless local area network)il materiale elaborato( www.arci.uniromal.it) ;questa tecnologia domotica, cioè l’applicazione delle tecnologie informatiche per l’automazione degli ambienti domestici,sta prendendo piede nella produzione dell’architettura; ha come obbiettivo la coniugazione tra sicurezza e comfort e contenimento dei prezzi.
(www.domotica.it)
In conclusione i social network sono il nuovo modo per comunicare e lavorare senza la presenza fisica.

Anna Cassarino

(Anna Cassarino, matricola 266209)
L’architetto per definizione è in grado di costruire con la mente: vede già realizzati i suoi progetti semplicemente guardando un appezzamento di terreno piano, tuttavia queste sue idee devono essere concretizzate e devono essere rese visibili anche all’utente finale che dovrà valutare la bontà del lavoro dell’architetto stesso.
Oggi la tecnologia BIM permette ad architetti, ingegneri e progettisti di creare plastici di dimensioni reali in formato digitale; ciò permette di visualizzare l’edificio, la sua struttura e la sua efficienza direttamente durante la progettazione, prima ancora che il progetto venga realizzato.
Tutto ciò è estremamente importante perché permette al progettista di capire immediatamente i limiti del progetto e correggerli prima che essi si concretizzino creando potenziali danni all’utente.
Il disegno in CAD quindi può prendere vita e può essere oggi utilizzato in combinazione con altri strumenti software (Autodesk Ecotec o Green Building Studio) per analizzare il consumo energetico dell’ambiente progettato, l’illuminazione naturale, il calcolo delle emissioni di CO2 e l’impatto ambientale dell’edificio; oltre alla semplice visualizzazione in 3D dell’edificio si ha dunque una stima del suo impatto ambientale sia dal punto di vista qualitativo che visivo (www.italianinnovation.it).


Le presentazioni, quindi, che un architetto può fare con questi strumenti agevola il suo lavoro in quanto permette delle visualizzazioni e delle ambientazioni che vanno oltre al semplice modello cartaceo e permettono all’utente di “vivere” l’ambiente che deve ancora essere costruito.
Un edificio deve rispondere non solo al contesto ambientale che lo ospita, deve anche soddisfare le esigenze dell’utente che lo abiterà, pertanto un architetto deve essere costantemente informato dei gusti, dei bisogni e dei desideri dei propri potenziali clienti. Tutte queste informazioni possono essere estrapolate oggi dai cosidetti “social network”, reti di persone che si trovano a dialogare su determinati argomenti esprimendo in maniera più o meno competente le proprie idee e le proprie necessità.
Fare attenzione alle esigenze della domanda e intercettare embrionali problemi “sociali” da risolvere permette al progettista di fare una “casa su misura”, un luogo in cui la persona ama stare poiché risponde esattamente alle proprie esigenze e agevola la vita quotidiana della persona stessa, potenzialmente assecondando non solo i suoi bisogni primari ma anche i suoi umori e aumentando le sue percezioni.
In questo campo può essere molto d’aiuto la tecnologia wireless, infatti grazie a questa tecnologia, la “casa” intesa come “edificio che asseconda le esigenze dei propri inquilini” può essere connessa alla persona che con un semplice telecomando, o sms, o gesto può creare nella stessa l’ambiente che desidera: aumentare o diminuire la temperatura dell’ambiente, aumentare o diminuire l’illuminazione della sala, cambiare il colore delle luci, accendere il caminetto, riscaldare la cena, attivare l’allarme a distanza, essere informato di problemi di qualunque natura rilevabili da sensori di vario tipo.
La casa quindi “vive” con la tecnologia, aiuta l’uomo a sentirsi meglio, a coccolarsi entro le proprie mura domestiche, non a caso si stanno sviluppando sempre di più strumenti per la domotica.
Compito dell’architetto in questo scenario è conoscere tutte le tecnologie disponibili ed utilizzarle per creare un ambiente a misura d’uomo: bello, confortevole, sicuro e rispettoso dell’ambiente.
Le applicazioni della domotica sono quindi infinite: possono essere utilizzate esclusivamente per arrivare a costruire una casa efficiente dal punto di vista energetico, che sappia quindi quando attivare le luci, quando disattivarle, quando alzare o diminuire la temperatura dell’ambiente; oppure possono essere utilizzate per agevolare la vita dell’individuo: creando sistemi per la chiusura automatica delle porte, delle tapparelle, dei cancelli, dei sistemi di allarme, delle luci, tutte comandate da un semplice gesto dell’utente. (www.domotica.it)

E’ una realtà possibile?
La tecnologia oggi disponibile permette tutto questo, permette sistemi di telecontrollo a distanza per far partire la lavatrice, il forno, la caldaia, il camino, la sveglia, l’allarme, i cancelli; le persone secondo me ancora non hanno una chiara idea di quanto la tecnologia possa aiutare la vita dell’uomo rendendola più agevole e più sicura; direi invece che ne sono ancora spaventati poiché in primo luogo c’è una scarsa conoscenza di queste tecnologie e delle loro potenziali applicazioni e in secondo luogo perché in Italia l’utilizzo del computer e delle tecnologie digitali è lento ad affermarsi.
I motivi di questo lento sviluppo sono da ricercarsi in primo luogo nei programmi scolastici che ignorano ancora quasi completamente l’utilizzo del computer nella vita quotidiana del bambino, i corsi di informatica che vengono fatti nelle scuole si limitano alle istruzioni per l’utilizzo del pc e di Windows e non vanno oltre a scoprire le sue potenzialità, a meno che non si tratti di scuole specifiche del settore IT.
La possibilità di comunicare alla propria casa il proprio umore e regolare così di conseguenza l’ambiente che ci accoglierà secondo la nostra esigenza è ancora lontana dalla mente degli utenti, essendo però una realtà possibile già con la tecnologia odierna del wireless e del SMS. È una realtà che non convince l’utente, che l’italiano medio ancora non sa apprezzare o non considera utile perché “difficile” da utilizzare.
La difficoltà sta semplicemente nella scarsa conoscenza della materia e nell’impossibilità da parte degli architetti o degli ingegneri di integrare questi sistemi nella costruzione dell’edificio poiché ritenuti costosi ed inutili dal cliente finale.

Questa mentalità va cambiata, devono esserci dei pionieri che accettano la tecnologia e si prestano ad utilizzarla in modo tale da diffonderla e farne capire l’utilità, soprattutto dal punto di vista del risparmio energetico, se non ci si vuole fermare al semplice “ben vivere”.
I social network, utilizzati come strumento di marketing, possono fare molto in questo senso, possono far nascere nell’individuo un bisogno che non crede di avere, ma si sviluppa poiché altri ne parlano. Personalmente credo che queste community possano essere molto utili ai progettisti e alle aziende che possono partire da idee degli utenti e svilupparle creando in loro dei bisogni reali che alla fine diventano irrinunciabili; sono molto più utili ed efficienti in questo senso che nel loro aspetto primario, ovvero quello di riavvicinare semplicemente le persone che hanno qualcosa in comune (vedi Facebook, LinkEDin, MySpace).
È eticamente corretto?
Lo sviluppo del marketing e il metodo utilizzato per influenzare le persone è sempre in un limbo tra eticità e scorrettezza: l’uomo può vivere ed essere felice anche da eremita in una grotta in montagna, ma è certamente più confortevole e più bello immaginare di uscire dal caos del traffico cittadino, avvicinarsi al cancello di casa e vederlo aprirsi assieme al portellone del garage, scendere dalla macchina e, dopo aver appoggiato la mano sulla maniglia di casa, sentire che essa si apre e al di là della porta trovare una luce calda, lo schioppettio del caminetto acceso, un dolce profumo di magnolia e magari la propria musica preferita di sottofondo … di certo la sensazione di benessere che si prova vale il fatto di essere stati “ingannati” dalla pubblicità che ci ha detto di acquistare l’ultimo software disponibile “Welcome Home”, come una cosa irrinunciabile…
Oltre ai social network molto utile per far capire l’importanza della domotica nella vita dell’uomo moderno possono essere, a mio parere, i software per la realtà virtuale: una volta creato l’ambiente immaginato dall’architetto, l’utente può viverci “virtualmente” dentro, provando direttamente la sensazione che una “casa viva” può dargli. Utile potrebbe essere per i rappresentanti del settore disporre di questo tipo di tecnologia durante le fiere del settore, in modo tale che i visitatori abbiano facile accesso a questo tipo di realtà e vengano stimolati anche dalla curiosità di provare qualcosa di nuovo avvicinandosi incosciamente ad una elevata tecnologia che però in questo modo percepiscono più “facile”, meno complessa e più vicina alle proprie necessità. (www.graphicax.com)

La professione dell’architetto deve dunque aggiornarsi ed esplorare nel mondo dell’IT valutando tutto ciò che esso offre e scoprendone le potenzialità, una volta informatosi di quanto disponibile deve trovare il modo di farlo “vivere” oltre che nella sua testa nella testa dei propri clienti che non lo possono immaginare ma possono solamente provarlo, deve utilizzare quindi sistemi di rappresentazione grafica e virtuale che permettano tutto questo e rendano semplice all’utente una tecnologia complessa. Più l’architetto sarà abile a sviluppare strategie di marketing per svelare desideri nascosti dei propri utenti, più le applicazioni della tecnologia digitale in architettura verranno utilizzate e si diffonderanno.
Mi sono soffermata a parlare di tecnologie IT applicate all’ambiente domestico, le stesse tecnologie possono rendere più vivibile il proprio ambiente di lavoro o di altri ambienti abitabili dall’uomo; possono dunque essere applicate durante la progettazione di una fabbrica, di un museo, di un luogo di intrattenimento, durante il restauro di una chiesa: tutti questi strumenti posso far vedere all’utente finale come risulterà l’ambiente una volta effettuato l’intervento, oppure quanto consumerà la fabbrica una volta definito il progetto. Il cliente finale potrà rendersi conto della bontà dell’opera prima che essa venga realizzata ed inoltre saprà che l’entrare in un locale non gli farà solamente vivere dentro un luogo, ma gli farà vivere una esperienza potenzialmente ogni giorno diversa.

http://www.youtube.com/watch?v=vIOtkM-IiHQ

Bibliografia:

- AA.VV. Computer Grafica – Imago edizioni – numeri vari
- PROGETTARE LA DOMOTICA - Criteri e tecniche per la progettazione della casa intelligente" di M. Capolla - Maggioli editore – 2004
- Enrico Guidotti: Internet e comunicazione. Come cambia il modo di comunicare l’impresa con Internet